Dal dossier
''Ecosistema Scuola'', ricerca annuale di Legambiente sulla qualita'
delle strutture e dei servizi della scuola dell'infanzia, primaria e
secondaria di primo grado dei comuni capoluogo di provincia, presentato
stamane a Bologna, emerge il quadro di un Abruzzo che poco investe
nell'edilizia scolastica. Secondo l'indagine di Legambiente ''che
intende restituire una fotografia degli investimenti degli enti locali
per la sostenibilita' e la sicurezza degli edifici scolastici'', ''e'
chiaro che gli investimenti per la manutenzione straordinaria in
Abruzzo subisce una brusca flessione, quasi del 44%, rispetto al 2010,
nonostante i mutui accesi da alcune province per la ristrutturazione
delle scuole: 18.400 euro calcolati nel 2011, contro i 32.600 del
2010''. Dal dossier emerge che ''solo un totale di 3 mila euro e' stato
investito per la manutenzione ordinaria, a fronte di una necessita' di
interventi urgenti nell'86% delle scuole, tenendo conto anche del fatto
che il 52% del totale e' stato costruito almeno piu' di 40 anni
fa''. Il primo capoluogo di provincia, in
Abruzzo, per la sicurezza nelle scuole e' Teramo, al 45esimo posto
nella classifica italiana; lo seguono Chieti (60esima) e Pescara (76).
Per motivazioni legate al sisma, L'Aquila non e' stata presa in esame.
Teramo si conferma il migliore capoluogo abruzzese anche nella
graduatoria per le buone pratiche, collocandosi al 26esimo posto in
Italia, con un punteggio di 77,09; Chieti e' 66esimo con 34,58; Pescara
ha un ''desolante'' 80esimo posto su 82 voci, con un punteggio di
appena 16. Sempre il dossier Legambiente evidenzia che ''Chieti manca
per un pelo la top ten dei Comuni dove le scuole sono esposte a un
maggiore rischio ambientale: e' infatti al 13esimo posto in Italia,
seguito da Pescara (27esima in Italia) e Teramo (53esima)''.
Se onnipresente e' la certificazione igienico-sanitaria (100%), e'
minimo invece l'utilizzo di fonti rinnovabili (13,60%); solo nel 60%
delle scuole viene praticata la raccolta della plastica e nel 35% la
differenziazione dei rifiuti; nessun istituto ha dichiarato di
usufruire del servizio del ''pedibus'' (10% scarso si avvale del
servizio dei nonni vigili e zero di piste ciclabili). Legambiente
fotografa un 73,60% delle scuole abruzzesi che dichiara il rischio
sismico, ma piu' della meta' e' ancora priva di un certificato di
idoneita' o di collaudo statici, presenti in non oltre il 44% degli
edifici. ''Non si riesce a uscire dall'emergenza - commenta Antonella Carlucci, della
segreteria di Legambiente Abruzzo - Gli enti locali, strozzati
fra il Patto di stabilita' e il mancato trasferimento di fondi dallo
Stato, non riescono piu' a stanziare sufficienti finanziamenti per la
manutenzione delle scuole e il livello di qualita' dei servizi
scolastici''.
''Il nodo aperto - per la Carlucci - rimane l'aumento dei finanziamenti
previsti per la messa in sicurezza delle scuole, associato a una
programmazione che individui le priorita' da affrontare. Per fare
questo - fa notare - e' necessario pero' l'accesso ai dati
dell'anagrafe scolastica, che malgrado gli annunci non sono ancora
noti''. Per questo, Legambiente chiede ''ancora una volta che
l'anagrafe sia finalmente pubblicata, anche con dati parziali,
riconoscendo ai cittadini il diritto di sapere le condizioni reali
delle nostre scuole''. (ASCA)
In Campania 4 su 10 non hanno il
certificato antincendio. Il 46% degli edifici ha bisogno di
manutenzione urgente, mentre il 55% ha goduto di interventi negli
ultimi 5 anni
Quasi un edificio scolastico su due in Campania ha bisogno di
interventi di manutenzione urgenti. Sono i dati, allarmanti, che
emergono dall'analisi di Legambiente del 2010 sullo stato di salute
delle scuole della Regione. Lo studio, effettuato su 511 istituti
scolastici e 144 mila studenti, ha fotografato una situazione non
proprio rosea. Ad esempio a 4 istituti su 10 manca il certificato di
prevenzione degli incendi, oppure che uno studente rischia di trovarsi
in un edificio che nel 46% ha urgente necessità di manutenzione mentre
il 55% delle scuole negli ultimi 5 anni ha goduto di interventi di
manutenzione straordinaria. Non vanno certo meglio gli edifici
costruiti in zone sismiche dove solo il 4.25% è costruito con regolari
criteri antisismici. Zero, invece risulta essere il numero degli
istituti costruiti secondo criteri di bioedilizia. In pratica, sempre
secondo il rapporto Legambiente, si spende in media 44mila euro ad
edificio per la manutenzione straordinaria, e settemila euro per quella
ordinaria.
Non solo dati negativi però sono emersi dallo studio, difatti da
sottolineare che la totalità degli istituti presi in questione ha
ottenuto il certificato di agibilità statica, quello della
certificazione igienico sanitaria e ha svolto le regolari prove di
evacuazione. Ottimi risultati vengono anche dai dati raccolti sulla
raccolta differenziata dove il 100% delle scuole differenzia carta,
plastica, vetro e alluminio.
A fare il punto della situazione è Valentina Onesti, responsabile
scuola e formazione Legambiente Campania: «Bisogna tenere alta
l’attenzione sulla qualità edilizia delle nostre scuole, c’è bisogno di
monitoraggio complessivo e sistematico dello stato di sicurezza
dell’edilizia scolastica campana. Negli istituti scolastici i ragazzi
trascorrono la maggior parte delle ore della loro giornata e devono
studiare in sicurezza, secondo parametri di qualità ed efficienza.
Questo è l’obiettivo del nostro studio: sensibilizzare e informare
intervenire dove ci sono problematicità affinché l’edilizia scolastica
diventi ambito prioritario nella politica di investimento regionale.
Riteniamo - conclude Onesti - che la scuola in Campania presenti
situazioni positive e promettenti, partire da queste esperienze per
rendere concreta da parte di tutte le istituzioni regionali,
provinciali e comunali la volontà di migliorare ed investire seriamente
sulla scuola»
Ecosistema Scuola 2011 di Legambiente è anche un indagine che fotografa
a 360 gradi la situazione sull'edilizia scolastica dei capoluoghi di
Provincia della Campania. Nel dettaglio si evince che la prima città
campana è Benevento, che si piazza al 21posto, segue Napoli che con il
suo 30posto, è sempre tra le prime città del sud, mentre Avellino e
Salerno si posizionano rispettivamente al 48posto e al 63 posto.
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