Alla fine non ci
sarà il taglio ai distacchi sindacali, niente da fare neanche per i
buoni pasto (colpiti i dipendenti del ministero) e per la riduzione
degli amministrativi. Nuova sforbiciata invece del numero dei direttori
dei servizi amministrativi e stangata sull'Afam, l'alta formazione
coreutica e musicale, che perde permessi e ha il congelamento delle
progressioni di carriera.
Con queste novità, rispetto al testo in ingresso, il consiglio dei
ministri ha licenziato il ddl di stabilità finanziaria. Un testo che
reca tra le pieghe, probabilmente, anche la copertura per il pagamento
degli scatti di anzianità al personale in servizio nella scuola. I
sospetti sono riferiti al comma 89 dell'articolo 4 del ddl, dove si
prevede che «all'art. 8, comma 14, del decreto legge 31 maggio 2010, n.
78, convertito con legge 30 luglio 2010, n. 122, dopo il primo periodo
è aggiunto il seguente: “Alle stesse finalità possono essere destinate
risorse da individuare in esito ad una specifica sessione negoziale
concernente interventi in materia contrattuale per il personale della
scuola, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato
e nel rispetto degli obiettivi programmati dei saldi di finanza
pubblica''».
Il riferimento è alla legge che ha previsto il piano triennale
dei tagli alla scuola, quello in cui si è poi inserita la previsione
che il 30% dei risparmi da ridestinare sia utilizzato prioritariamente
per coprire gli scatti di anzianità. La modifica introdotta dal ddl
Stabilità ridà la parola al tavolo contrattuale per reperire ulteriori
risorse. Ma per fare cosa? Secondo fonti ufficiose, sarebbe questa la
strada concordata tra il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini,
e il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, per trovare circa 200
milioni, quelli che mancano
all'appello dei 600 necessari a coprire gli scatti di anzianità nella
scuola, l'unica forma di progressione di stipendio di circa un milione
di dipendenti pubblici. Le attenzioni sono rivolte alle
ulteriori economie che potrebbero essere scovate su fondi non spesi, da
dirottare sul personale invece che a fiscalità generale. Ma non
esistono al momento conferme ufficiali. Intanto i sindacati tornano
all'attacco: la Flc-Cgil chiede la convocazione urgente per fare
chiarezza presso il ministero dell'istruzione, Cisl e Uil scuola la
immediata certificazione dei risparmi conseguiti con il piano dei
tagli. A fare la differenza dovrebbero essere le 9 mila-12 mila
assunzioni in più realizzate sui posti di sostegno per far fronte alle
sentenze della Consulta.
Per il personale degli enti, accademie ed istituzioni di alta
formazione artistica, musicale e coreutica statali (AFAM), il ddl
prevede che il periodo dal primo gennaio 2012 al 31 dicembre 2014 non
sia più utile ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e
dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni
contrattuali vigenti. Scatta poi il tetto a dieci giorni annui per i
permessi di studio e il divieto per questo periodo di ricorrere a
contratti a tempo determinato. Novità anche per le scuole
sottodimensionate: a decorrere dall'anno scolastico 2012/2013, non
potranno più avere un posto di direttore dei servizi generali ed
amministrativi esclusivo: circa 3.100 i posti che così saltano. Allo
scopo poi di evitare duplicazioni di competenza tra aree e profili
professionali, «negli istituti di secondo grado ove sono presenti
insegnanti tecnico pratici in esubero, è accantonato un pari numero di
posti di assistente tecnico». (da ItaliaOggi di
Alessandra Ricciardi)
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