Il MIUR ha ipotizzato
che le prove scritte saranno indette a partire dalla fine di
novembre con un range di date entro cui tutte le Regioni dovranno
svolgerle.
Come più volte ripetuto, invitiamo il MIUR a definire un quadro
puntuale di riferimento sia perchè le commissioni regionali che devono
formulare le prove scritte si attengano a criteri omogenei, sia per
dare ai candidati un orientamento su come organizzare la preparazione
finale delle due prove che nel bando son definite in termini general
generici.
Va ben chiarito inoltre che gli argomenti presenti nel programma vanno
tarati e “piegati” rispetto alle finalità e alla funzione
della dirigenza scolastica nonchè all’utilizzo che il dirigente
scolastico può e deve farne. Questa è d’altra parte l’unica cosa
positiva che viene indicata nel programma in relazione agli scritti,
per quanto in modo
incidentale.
(Bando art.10: 1. Le due prove scritte accertano la preparazione del
candidato sia sotto il profilo teorico sia sotto quello operativo, in
relazione alla funzione di dirigente scolastico. La prima prova scritta
consiste nello svolgimento di un elaborato su una o più tra le aree
tematiche di cui all’art. 8. La seconda prova scritta consiste
nella soluzione di un caso relativo alla gestione dell’istituzione
scolastica con particolare riferimento alle strategie di direzione in
rapporto alle esigenze formative del territorio. Sono ammessi alla
prova orale coloro che ottengono un punteggio non inferiore a 21/30 in
ciascuna prova scritta).
Il quadro di riferimento deve definire per entrambe le prove la
tipologia di impostazione, la lunghezza, e una griglia di correzione
Per rendersi conto di come, in assenza di un quadro di riferimento
nazionale, le impostazioni da regione a regione cambino enormemente,
creando grandi disparità, riportiamo le tracce delle prove scritte sia
del corso concorso riservato del 2004, sia di quelle del concorso
ordinario del 2005, sia di quelle del corso concorso riservato del 2007
(DM 3/10/06).
Se si analizzano le tracce dei
saggi del concorso ordinario 2005 si rimane colpiti dalla loro
genericità, dal linguaggio spesso involuto, senza nessuna indicazione
della lunghezza, 5 pagine o 2 facciate non fa differenza. Ci si chiede
come sia possibile in simili condizioni avere criteri omogenei di
valutazione degli elaborati. E’ impossibile, così tutto è lasciato alla
soggettività dei commissari.
Fra tutte quelle esaminate ci pare che, per certi aspetti, le uniche
tracce che si avvicinano ai modi di valutare presenti anche in altri
Paesi siano:
1) la traccia del saggio del concorso ordinario
di Trento del 2005 (2 saggi brevi da scegliere tra 3 tracce)
2) la traccia del saggio del concorso
riservato dell’Abruzzo 2004 (3 saggi brevi da scegliere tra 4 tracce, e
ciascun saggio di non più di 32 righe)
3) la traccia del saggio del concorso
riservato del Friuli Venezia Giulia 2004 (dare risposta a 3 quesiti su
5)
Mentre ci riserviamo di entrare più nel merito di entrambe le prove,
saggio e progetto, ci sentiamo di chiedere da subito che ci sia:
1) possibilità di scegliere tra più tracce,
presenti in ciascun numero sorteggiato (come avviene alla maturità)
2) definizione della lunghezza dell’elaborato,
considerato che la capacità di sintesi, così rara nel Bel Paese, è una
delle competenze più importanti da possedere (da Adi)
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