Gli
istituti tecnici industriali sono fondamentali per il futuro
dell'industria Italia. Lo ha detto il presidente della Ferrari Luca
Cordero di Montezemolo nel corso del suo intervento alla cerimonia di
intitolazione dell'Istituto istruzione superiore statale Enzo Ferrari
di Roma. "E' stata fatta una bella scelta, importante - ha affermato
Montezemolo parlando della scelta di intitolare l'istituto a Enzo
Ferrari - Enzo era una persona eccezionale da cui ho imparato tanto e a
cui devo molto. Ha avuto tre grandi meriti: è stato un visionario che
ha saputo trasferire il proprio sogno e passione in un'azienda; sapeva
innovare e aveva la capacità di guardare avanti; aveva una grande
passione e un grande coraggio". Rivolgendosi poi agli studenti,
Montezemolo ha detto che "gli istituti tecnici sono fondamentali per il
futuro dell'industria nel paese e se malauguratamente, un domani non ci
si dovesse più investire, sarei costretto a chiudere la
Ferrari".
Montezemolo ha quindi insistito sul tema della
meritocrazia chiedendo ai ragazzi di "studiare per diventare sempre più
bravi e capaci sperando di vivere in un paese in cui chi è più bravo
venga premiato. A tale proposito - ha aggiunto - vorrei che si creare
un modo per premiare i migliori di voi da invitare poi a trascorrere
una giornata a Maranello". "La presenza di Montezemolo - ha commentato
il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti - testimonia
l'importanza di questo luogo di formazione. Enzo Ferrari era un genio
che esprimeva voglia di combattere, di non arrendersi e di guardare al
futuro, valori fondamentali soprattutto in una fase difficile come
quella che sta attraversando l'Italia. La scuola deve valorizzare i
talenti e deve diventare un punto centrale nel progetto di rinascita
del paese perché se muore la scuola muore l'Italia". In occasione
dell'intitolazione dell'istituto, è stata inaugurata 'l'Aula
dell'Energia', la prima aula dove è possibile produrre energia grazie
all'esercizio fisico degli studenti. Nella sala sono presenti 18
cyclette collegate in serie attraverso le quali produrre energia che
arriva alla rete. Ogni studente della scuola dispone di una smart card
in cui può accumulare l'energia prodotta facendo esercizio fisico e in
seguito quantificare quella consumata. L'energia elettrica prodotta può
essere utilizzata durante l'orario didattico o lo studente può
scegliere di destinarla alla scuola. Il progetto è stato finanziato
dalla Provincia con 25mila euro e sarà sperimentato anche in altri
istituti del territorio. (da TMNews)
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