Valutato il
punteggio militare non in costanza di nomina. Prorogati al 22 ottobre i
termini utili per riassumere dal giudice ordinario i ricorsi pendenti
al Tar Lazio, prima di eventuale difetto di giurisdizione. Per i
neo-immessi in ruolo, prevista la retrodatazione giuridica, il
riconoscimento di scatti di anzianità, il risarcimento danni, la
mobilità.
L’avv. Tiziana Sponga, legale rappresentante dell’Anief per la
provincia di Bologna, ha ottenuto per un docente ricorrente con ricorso
ex-700 la valutazione del punteggio del servizio militare, segno che
anche presso il giudice ordinario è possibile ottenere la tutela
giuridica nei confronti dei temi sollevati dall’Anief presso il
tribunale amministrativo. Il Tribunale di Bologna, infatti, ha accolto
la richiesta (presentata con un procedimento d'urgenza in corso di
causa) di un insegnante per il riconoscimento del punteggio
maturato durante il servizio militare prestato anche
senza costanza della nomina, ordinando ai convenuti
l'immediato riconoscimento del punteggio. La decisione giunge dopo
quella d’urgenza del giudice di Bolzano per la questione
trasferimento.
E, invero, dopo aver ottenuto il trasferimento di 30.000 docenti
all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie per il triennio 2011-2013
e l’accantonamento di centinaia di posti per i ricorrenti inseriti a
pettine, grazie ai ricorsi promossi al Tar Lazio nel biennio scorso, in
vista delle possibili udienze di merito del Tar previste nella prossima
primavera, considerata la recente decisione dell’adunanza plenaria del
Consiglio di Stato, Anief aveva già deciso con un comunicato pubblicato
il 26 settembre, in via cautelativa, al netto di un ripensamento delle
Sezioni Unite della Cassazione o di una possibile decisione di merito
del giudice amministrativo sul giudicato o sull’ottemperanza dello
stesso, di riassumere al giudice del lavoro tutti i ricorsi pendenti
presentati al Tar Lazio tra il 2007 e il 2011, forte della
giurisprudenza acquisita (sorretta in alcuni casi dalle sentenze della
Corte costituzionale) e convinta di poter anche ottenere un giudizio
della corte europea pure su quei ricorsi bloccati dall’intervento del
legislatore (vista la pluralità dei giudici chiamati a interpretare il
novellato normativo).
La decisione, già discussa durante la terza conferenza organizzativa
dei legali dell’Anief nello scorso mese di luglio alla presenza degli
avv. Ganci e Miceli, tutela tutti i ricorrenti che si sono rivolti
all’Anief al di là dei tentativi portati avanti da altre OO. SS. di
porre, vanamente, ostacoli all’esercizio del diritto. I tempi, infatti,
in caso di riassunzione del processo da un giudice ad un altro sono
salvaguardati dalla legge (tre mesi per la riassunzione), mentre i
costi per continuare i vecchi ricorsi al giudice del lavoro (che
sarebbero potuti essere considerevoli, vista la parcellizzazione del
contenzioso) sono presi in carico dell’Anief che, grazie alle
convenzioni con i legali nel territorio, chiederà ai ricorrenti
soltanto di pagare le spese vive di cancelleria (75 euro) per istruire
la pratica, legando il pagamento dell’onorario (seppur calmierato)
soltanto all’esito positivo del contenzioso.
E’ evidente, per esempio, che i posti accantonati rimarranno tali fino
a quando il giudice del Tar non pronuncerà la sentenza di merito, come
è evidente che se si priverà della giurisdizione, entro tre mesi dovrà
essere il giudice del lavoro a esprimersi sulla validità dell’avvenuto
inserimento a pettine e quindi sullo scioglimento della riserva sul
posto accantonato, su cui la questione è già chiusa, pena la perdita
dei provvedimenti ottenuti. Ciò vale per tutte le ordinanze positive
ottenute al Tar Lazio dai ricorrenti ma apre la possibilità anche a chi
non aveva ancora beneficiato delle stesse o attendeva l’esito delle
stesse nei ricorsi presentati al Presidente della Repubblica.
Se non cambia nulla per i ricorrenti precari (che, comunque, si
sarebbero dovuti rivolgere al giudice del lavoro in assenza di una
risposta dell’amministrazione in tempo utile per le ultime immissioni
in ruolo al fine di ottenere la costituzione di un rapporto di lavoro),
la nuova procedura agevola, persino, i neo-immessi in ruolo che nello
stesso ricorso oltre alla retrodatazione della nomina possono impugnare
anche il blocco del contratto e degli scatti stipendiali (fino ad oggi
annunciato da Anief come ricorso pilota soltanto), il recupero degli
scatti per il pre-ruolo e delle mensilità estive (riconvertendo i
vecchi ricorsi a cui avevano aderito sulla stabilizzazione), il diritto
alla mobilità e al ricongiungimento familiare, il ripristino dei
gradoni (nuovi ricorsi per i 65.000 neo-immessi in ruolo).
Per questa ragione, tutti i docenti che hanno ricorso in passato con il
sindacato o privatamente o con altre associazioni o enti hanno
l’interesse a proseguire con Anief il contenzioso al giudice del
lavoro, al netto dei ricorsi già avviati per la stabilizzazione dei
precari, così da ottenere
- la permanenza dei provvedimenti cautelari, in caso di dichiarazione
di difetto di giurisdizione del Tar;
- la costituzione di rapporti di lavoro a tempo determinato o
indeterminato e i relativi risarcimenti danni se aventi diritto;
- la permanenza dell’iscrizione o l’iscrizione con riserva se escluso
dalle Gae;
- la riformulazione delle graduatorie provinciale con i punteggi
reclamati secondo le diverse tipologie di ricorso (inserimento a
pettine, trasferimento, spostamento punteggi già dichiarati, punteggio
aggiuntivo titolo SSIS, servizio militare, inserimenti o reinserimenti
nelle Gae, etc.);
- l’attribuzione del posto accantonato per l’immissione in ruolo ovvero
la conferma della sua assegnazione, con eventuale retrodatazione
giuridica al contingente programmato già nel 2009 e nel 2010 con il
riconoscimento del diritto allo sblocco del contratto e degli scatti
stipendiali, al recupero degli scatti per gli anni di pre-ruolo e alle
mensilità estive, alla mobilità e al ricongiungimento familiare, al
ripristino dei primi due gradoni;
- l’attribuzione se neo-immesso in ruolo nel 2011 del diritto allo
sblocco del contratto e degli scatti stipendiali, al recupero degli
scatti per gli anni di pre-ruolo e alle mensilità estive, alla mobilità
e al ricongiungimento familiare, al ripristino dei primi due gradoni.
La proroga delle adesioni al 22 ottobre si rende necessaria per la
programmazione degli interventi presso i tribunali dei ricorsi entro la
primavera prossima. La segreteria dell’Anief, nel frattempo, lavorerà
le adesioni già pervenute.
Le istruzioni operative per l’adesione al ricorso sono consultabili al
seguente link:
http://anief.org/content_pages.php?pag=2338&sid=
Per ulteriori approfondimenti:
http://www.anief.org/content_pages.php?pag=2270&sid=
(da Anief)
redazione@aetnanet.org