Le mobilitazioni
studentesche, promosse in concomitanza dello sciopero generale del
comparto scuola proclamato dalle sigle sindacali di base, hanno interessato circa 60
province del territorio nazionale, con numerose manifestazioni e la
partecipazione complessiva di circa 50.000 persone (Firenze 5.000,
Bologna e Catania 3.000, Napoli 2.800, Milano 2.500, Roma 2.000). Lo
precisa una nota del Dipartimento di Pubblica sicurezza.
Le iniziative, sottolinea sempre il
Dipartimento, ''si sono svolte, di massima, senza particolari
criticita' sotto il profilo dell'ordine pubblico''. (ASCA)
STUDENTI MEDI, 150 MILA IN PIAZZA.
DOMANI AL FIANCO DELLA CGIL
(ASCA) - Roma, 7 ott - ''Oggi piu' di 150 mila studenti di tutta Italia
si sono uniti in 90 cortei per rivendicare sapere e futuro. Siamo scesi
in piazza non per ritualita' ma perche' la situazione nelle nostre
scuole e nel nostro Paese e' per noi insostenibile''. Lo riferisce la
Rete degli studenti Medi.
''Strutture fatiscenti, classi pollaio, plessi accorpati, pochi
insegnanti, didattica antiquata, aumento dei costi a carico di studenti
e famiglie, - aggiungono gli studenti Medi - e' questa la situazione
che ci troviamo a vivere ogni giorno nelle nostre scuole; in un Paese
in cui la disoccupazione giovanile continua a crescere e nessuno se ne
occupa. C'e' bisogno di un cambiamento radicale, oggi l'abbiamo gridato
dalle nostre piazze e non smetteremo di farlo, perche', come abbiamo
detto stamattina portando le sveglie a palazzo Chigi: il tempo di
questo governo e' finito, c'e' un'intera generazione che non vuole piu'
aspettare. Abbiamo invaso le piazze d'Italia anche con tante proposte
per cambiare: la scuola che vogliamo prenderanno vita in questi mesi
nei luoghi della conoscenza con assemblee, dibattiti e approfondimenti
per mettere a sistema le tante proposte e buone pratiche che gia'
esistono in giro per l'Italia''.
Anche domani, annunciano gli studenti
Medi, ''saremo in piazza a Roma, a fianco dei lavoratori pubblici della
Cgil, per unirci a tutti gli altri pezzi di questo Paese che non ne
possono piu' di questo governo e che vogliono ripartire da scuola,
universita', ricerca, welfare e servizi pubblici per uscire dalla crisi
e rimettere in piedi il Paese''.
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