Lettere in
redazione
Una ministra con pettinatura nuova di zecca lancia numeri come al
lotto, forse se li è sognati stanotte, un paese intero le dà credito,
persino a sinistra, nell’accogliere quei numeri falsati, per
raccontarci tra le righe che “tutto è a posto, tutto è in ordine e
l’anno scolastico inizierà regolarmente e mai come oggi è andata così
bene”. Magia dei numeri.
Che ci sta a fare lo sciopero della fame quel deficiente di Calogero
(scusami Calogero) a piazza D’Orleans a Palermo, che ci sta a fare
quello scemo di Pietro, anche lui in sciopero della fame a Ragusa? Che
ci sto a fare io e le altre come me, che ci stiamo a fare a denunciare
quello che sta accadendo invece? Forse che i numeri falsi sono i
nostri? I miei? Forse davvero va tutto bene? Ma lasciamo perdere questa
classe infame, gli insegnanti italiani. Pensiamo ai ragazzi. E che
cavolo. “La scuola è per i ragazzi, mica per i docenti!”. Come la
giustizia: è per i cittadini, mica per i magistrati! Salvo poi che per
assicurare istruzione e giustizia ci vogliono per forza gli uni e gli
altri: insegnanti e magistrati. Oibò. Una volta si diceva: “persone che
se ne intendono”. Oggi siamo circondati di teste che non intendono e la
cosa si complica parecchio.
Ma torniamo ai ragazzi. Che cacchio ci stanno a fare 30, 40 ragazzi
nelle prime classi delle scuole superiori?Magari è il frutto di una
mistificazione indotta da stress la nostra. E invece le classi sono
tutte con meno di 25 alunni come recita la legge? Che non è vero che ne
esistono anche di 40 alunni?
Magari ogni disabile ha il suo insegnante di sostegno per le ore
dovute, 18 se è un disabile grave (e sono comunque molto di meno delle
30 o 40 che seguono i suoi compagni “normodotati”)? E magari ce la
siamo inventata per intero la favola che due scuole su tre in Italia
sono a rischio. Non hanno il certificato di agibilità, quello
antisismico o quello antincendio. Hanno strutture fatiscenti, impianti
non funzionanti, muffe, distaccamenti, crepe, spazi inadeguati?
Massì..sarà tutta un invenzione degli insegnanti comunisti il cui unico
obiettivo è andar contro alle mirabilie di questo governo. Chissà
quante ne inculchiamo di verità false. E le mamme dormienti che non
inforcano le armi dell'indignazione per andarsi a difendere i figli di
fronte a tutto ciò, rimanendo imbambolate di fronte al Grande Fratello,
a Uomini e Donne, a Squadra Antimafia (squadra antichè??) con l’ultimo
modello di bocca rifatta, sono soltanto una coreografia dell’ultimo
allestimento del Nabucco con la regia di Emma Dante. Donna geniale ma
sempre fuori le righe, si sa…
E magari, non è vero che il 60% delle spese per l’istruzione dei
ragazzi siciliani sostenute dalla Regione Sicilia se ne va in affitti.
A chi? Affitti milionari in edifici fatiscenti la cui proprietà è a
volte certificatamente dubbia e non è un ossimoro. E dunque forse
l’unica cosa vera è che noi docenti siamo troppi. Questo il motivo dei
visi spenti…
Il “troppo” è una misura relativa però, Vero?!!! Troppi rispetto a
quanti? Questo dimentica la ministra dai finti occhiali e dalle finte
competenze questo. Il troppo è una proporzione matematica: va
considerata in rapporto a qualcos’altro. Troppi rispetto a quanti
ragazzi? In Francia sono di meno: è la litania. Ma in Francia il
Ministero non paga né i docenti di religione (ahi ahi,..che tasto
scomodo, stai zitta…) né, tantomeno quelli di sostegno. Se li sommiamo
ai docenti “normali” risultano essere addirittura più dei nostri.
E allora io dico: troppi ragazzi. Ok. Troppi. In Italia ce ne sono
molti di più di quanti una classe dirigente Vecchia, auto conservatrice
e in aperta malafede ne possa reggere. La legge recita (anzi, “LE”
leggi, sono ben tre e tutte in vigore) che ci debbano stare non più di
24 ragazzi in una classe con un insegnante? Che ci stanno a fare in 40
in una classe, GesùSanto? Lasciamoli a casa. Riportiamo la legalità
nella pubblica amministrazione a partire da una corretta gestione delle
risorse umane. I conti quadrerebbero finalmente; del resto, sono lustri
che non ci capita di vedere un governo così bravo a far di conto,
l'ultima finanziaria è un prototipo mai visto di perizia contabile.
Per la Gelmini e per questo Governo e per moltissimi italiani, compresi
quelli che dirigono partiti a destra come a sinistra come al centro al
sopra e al sotto, gli insegnanti sono un numero a priori e non a
posteriori e sono troppi. Non dipendono cioè dal numero dei ragazzi e
dalle leggi ma da un GIUDIZIO BIBLICO, da un POSTULATO INCONFUTABILE,
qualunque sia il numero: sono troppi e dunque devono essere di meno, di
una quantità indefinita. I ragazzi? E che sono mai? Chi se ne frega…
Se sono di meno, i ragazzi li andiamo a prendere da un paese vicino. Se
sono di più? Nessun problema: lasciamoli a casa. Così fanno compagnia
alle mamme sul divano mentre guardano la TV. Sarebbe più
giusto..piuttosto che infilzarli con lo spiedino nelle classi pollaio.
E magari le ragazzine a 15 anni si “fanno” il seno, piuttosto che
rifarlo, e i ragazzini si lanciano a 200 all’ora sul raccordo anulare.
Perché la noia se li mangia vivi. Padri, madri e figli. Altrove la
chiamerebbero emergenza educativa, io la chiamo ormai emergenza
sociale, culturale...politica. Si, ragazzi, cattiva politica.
Cattivissima perchè incapace, inefficiente, incompetente. Con tanto di
certificazione.
Se si potesse definire l'incompetenza della Gelmini nell'ambito suo di
"competenza" , cioè il sistema scuola, non potremmo utilizzare altro
aggettivo che"enciclopedica".
La sua è una sorprendente ignoranza enciclopedica. Per cui è perfetta.
Ma passiamomai fatti
In una nota del 13 Settembre 2011, la nostra ministra, afferma con
veemenza e ferrea convinzione, che la riforma non ha ridotto le ore di
storia dell’arte. Domanda: se tanti docenti di storia dell’arte sono
perdenti posto, ciò può derivare solo da una riduzione dell’organico.
Ministra. Possibile che non le riesce neanche avere un minimo di
cognizione di causa riguardo a quello che dice?Chiederle un minimo di
coerenza sarebbe troppo? Poi di quale riforma parla? Di quella che ha
affossato la scuola?
Cerco di elencarle quello a cui la sua Rifoma ha portato . Ci
sono bambini e ragazzi, dalle elementari alle superiori che a scuola
possono andarci soltanto quando ci sono le condizioni: dal bidello che
li accompagna in bagno e li aiuta a mangiare, al pullmino attrezzato
per le sedie a rotelle, fino all'educatore e al maestro specializzato,
di sostegno. Niente (o pochi) aiuti, niente (o poca) scuola. Così
funziona l'integrazione scolastica ai tempi della crisi.
Alessandro, 9 anni, fa la quarta elementare alla statale Bocconi di
Milano. Ha un handicap grave, «ritardo di sviluppo», avrebbe diritto
all'insegnante di sostegno (tocca al Ministero) e agli educatori (tocca
al Comune, che gira il denaro alle scuole per pagare le cooperative).
Così è sulla carta. Ma le cose poi vanno diversamente: «A settembre mi
chiama il preside, mi vergogno, dice mortificato, ma non ci sono i
soldi per le cooperative, o paga lei o il bambino sta a casa fino a
novembre», racconta la madre di Alessandro, che ha scritto al sindaco
Pisapia («nessuna risposta»). «Allora ho fatto una donazione alla
scuola e mio figlio adesso è con i suoi compagni. Certo, quando ho
fatto il bollettino in Posta, 1.280 euro per cinque settimane di
scuola, avevo il nodo alla gola. Ma non ci sono alternative». Come la
mamma di Alessandro, in un angolo, da scacco matto, ci sono migliaia di
genitori nelle scuole di Milano e di tutto il Paese. Sono forti,
determinati, esausti, sempre propositivi. Se chiedi come si sentono
danno tutti la stessa risposta. Soli. (Come si saranno sentiti i
genitori della bambina down cancellata dalla foto di classe. Le scuse a
quella famiglia sono arrivate quando la storia, l'altro giorno, è
finita sui giornali).
C'è il diritto allo studio e l'inclusione scolastica. Si possono fare,
e vincere, cause e ricorsi. «Ormai ne presentiamo migliaia all'anno -
dicono le associazioni -. Ma il problema resta». Il sistema non tiene
più. È già crollato in Lombardia, dove quest'anno il numero delle
certificazioni è salito del 15%, sono più di 30mila gli alunni
disabili. E ci sono meno soldi, tagli ai fondi dell'Istruzione e a
quelli degli enti locali. «Il numero degli insegnanti di sostegno è
stato raddoppiato», dicono al Miur. Non basta. «I disabili hanno
mediamente un'ora di sostegno al giorno», è il dato fornito dalla Ledha
in un comunicato sullo «smantellamento dell'integrazione scolastica»
dal titolo «Non ci stiamo» .
Ecco la testimonianza di Giovanna Laguaragnella, maestra di sostegno da
25 anni, oggi insegna alla Casa del sole, storica scuola elementare
pubblica milanese. «Le famiglie sono abbandonate. Soltanto per i casi
gravi è previsto il rapporto uno a uno quindi si chiedono insegnanti in
deroga, per gli altri non c'è nulla e così salta la prevenzione per chi
potrebbe recuperare. Noi abbiamo 24 disabili di cui otto gravi e la
copertura c'è per nove».
Amarezza, accompagnata da numeri sconfortanti: le nomine in deroga
degli insegnanti di sostegno vanno a rilento (di insegnanti di sostegno
ne mancavano, secondo “Tutti a scuola”, addirittura 65mila all’inizio
dell’anno scolastico) e il numero di docenti spesso è ancora
insufficiente. Chi si occupa delle nomine? Il Miur, gli uffici
scolastici regionali e provinciali e i dirigenti scolastici. Questi
ultimi richiedono il numero di insegnanti e i vari livelli ministeriali
provvedono a raccogliere l’istanza e ad accontentare la scuola in base
alle finanze a disposizione e alle leggi in vigore. Da qui una denuncia
contro la pubblica amministrazione, sarà poi la magistratura, qualora
rilevi responsabilità, a scrivere eventuali indagati nel fascicolo. A
proposito di giurisprudenza, i genitori dei ragazzi ricordano la
sentenza della corte costituzionale del 2010 che «riconosce il diritto
dell’alunno diversamente abile al sostegno scolastico, senza
possibilità di compressione per esigenze di bilancio » eppure tanti
alunni disabili, magari con tanto di ricorso al Tar vin to, non hanno
il sostegno a tempo pieno. Nel frattempo, in attesa dei docenti
nominati in deroga, accade che le scuole si auto-organizzino e che, in
solidarietà, il genitore di un alunno down rinunci a4delle 18ore di
sostegno settimanali per “prestare” l’insegnante a un disabile più
grave. Succede alla media Guarino di Napoli. Lì i docenti hanno
stabilito di ritardare l’orario definitivo: fin quando non ci saranno
tutti i docenti di sostegno (3 su 13, il numero concordato col
ministero, devono ancora essere nominati e la scuola ne aveva richiesti
19) si va con l’orario provvisorio di 20 ore settimanali. In Calabria,
denuncia la Flc Cgil, nonostante70 nomine in deroga, il rapporto
disabili-docenti di sostegno è di uno a tre (esclusi 2611 casi
gravissimi con supporto uno a uno); in barba non solo alla sentenza
della corte costituzionale, ma anche a una legge del 2007 che fissa il
rapporto in un docente ogni due inabili. In Calabria ci sono anche casi
di ciechi senza sostegno, fa sapere il sindacato mentre sporge denunce.
La Flc Cgil Friuli denuncia una riduzione di ore di sostegno anche per
i ragazzi autistici sottolineando che, sono stati nominati in deroga 98
insegnanti di sostegno, la metà di quelli che servirebbero in base a un
monitoraggio artigianale dei disabili fatto dal sindacato. Idem in
provincia di Arezzo dove l’ufficio scolastico provinciale aveva chiesto
106 docenti di sostegno in più e ne sono invece arrivati 27. Forse
ministra, lei non ha chiaro il concetto di “ disabillità”, a ciò
aggiungiamo pure il fatto che la dislessia da due anni non viene
riconosciuta come disabilità, e, nonostante molte siano state le
spinte, alla resa dei conti i dislessici si ritrovano nel novero delle
persone da assistere con insegnanti di sostegno innominabili per i suoi
tagli. Ma invece di tagliare il sostegno, cosa assurda in un paese
civile, perchè cara ministra non taglia il suo stipendio che percepisce
immeritatamente?
Ma continuiamo il viaggio.. poco tempo fa lei asseriva che le classi
pollaio non esistono.. bene..e come la mettiamo con questo? Oltre
66 mila studenti italiani sono ''stipati in aula come sardine''. E'
quanto si legge nel IX Rapporto Sicurezza , qualita' e comfort degli
edifici scolastici'', presentato a Roma da Cittadinanzattiva.
Dal Rapporto emerge che le classi con piu' di 30 alunni sono 21 su un
totale di 1.234, ossia l'1,7%. Il ministero dell'Istruzione, evidenzia
Cittadinanzattiva, ''ha dichiarato che, quest'anno, il numero di classi
oltre i parametri stabiliti e' pari a circa lo 0,6% delle aule. In
percentuale il dato non colpisce piu' di tanto, ma trasformato in
valore assoluto su circa 370.000 aule quelle con piu' di 30 alunni
ammonterebbero a 2.220, per un totale dunque di oltre 66 mila
studenti''.
In tante scuole, insomma, ''gli alunni sono stipati in aula come
sardine, con effetti deleteri sulla vivibilita', sulla didattica ed
anche sulla sicurezza. Come emerge da questa indagine, infatti, l'88%
delle aule non ha porte antipanico e le scale di sicurezza risultano
assenti, in tutto o in parte, nel 22% delle scuole a piu' piani. Ci
preoccupa, dunque, quello che potrebbe accadere se da queste scuole
fosse necessario uscire in fretta in caso di emergenza''.
Ma forse cara Ministra lei neanche la conosce la legge sulla
sicurezza. Ripassarla no vero?.. Sprecherebbe il suo tempo
prezioso, infatti lei il suo tempo lo spreca non per riordinare la
scuola ma per distruggerla..e delle 9 milioni di persone a
rischio nella scuola, che le importa?Che le importa se "Su oltre 50
mila scuole presenti in Italia il 95% degli edifici scolastici e' stato
costruito, secondo dati del ministero dell'Istruzione, tra il 1900 e il
1990 e, in particolare, il 46% di questi e' stato realizzato tra il
1965 e il 1990. Cio' evince una totale carenza di sicurezza in merito
agli attuali standard normativi sul rischio sismico, primi tra tutti i
dettami delle nuove norme tecniche sulle costruzioni del 2008 e le
varie circolari ministeriali successive". "Il 57% delle nostre scuole
non possiede il certificato di idoneita' statica, cioe' quel documento
che certifica la buona salute dei pilastri, delle travi e di tutte le
parti strutturali di un edificio, e il 34% delle stesse e' ubicato in
aree sismiche".
Gli fa eco Emanuele Doria, presidente dei geologi di Sicilia, il quale
sottolinea come "l'11% degli edifici scolastici nazionali sono
rappresentati da manufatti nati originariamente con altre destinazioni
d'uso e oggi piu' che mai, vedi le nuove norme tecniche sulle
costruzioni, conosciamo l'importanza di dare il valore idoneo di classe
d'uso agli edifici da progettare per garantire maggiore sicurezza
alle nostre scuole e a quanti le vivono nel quotidiano.. Ma a lei che
importa sua figlia no risente della crisi.. provi a dire questo alla
madre di Vito Scafiddi morto nel crollo del Darwin di
Rivoli.. Un documento firmato da lei cara ministra e da Tremonti
elenca le caratteristiche di un edificio scolastico a rischio .. ma
come mai , nonostante lei parli di soldi stanziati per l’edilizia
scolastica, al Darwin , dopo tre anni ci piove ancora dentro?
Ma passiamo adesso a vedere gli effetti della sua riforma su noi
insegnanti. E non me ne abbiano a male i trasferiti .
La riapertura delle GE, ha creato il caos in tutta Italia, soprattutto
il nord e il centro ( roma ) sono stati invasi , le Ge hanno subito uno
sconvolgimento impressionante, soltanto Roma ha avuto 5000 trasferiti,
docenti che erano nei primi posti, dopo anni ed anni di attesa si sono
visti scavalcare da colleghi, in prevalenza del sud che vantano
punteggi stratosferici su molti dei quali il dubbio sorge spontaneo.Ma
quello che fa veramente incazzare in questo scorcio di estate, è il
comportamento di alcuni anzi direi troppi colleghi trasferiti che solo
dopo pochi giorni di scuola, hanno chiesto il congedo parentale da
unire ai 30 giorni di malattia e ai 6 giorni di ferie, garantendosi
punteggio e la possibilità di tornare per essere messi in
utilizzazione..questo non è certamente corretto.. se dovevate fare sto
gioco, perché non ve ne siete rimasti dove stavate? Perché avete tolto
la possibilità di lavorare a chi in quelle Ge era da anni, a chi ha
rispettato una legge dello stato? Certo potete trovare la scusa dei
tagli. Ma chi a soli 28 anni ha 200 punti di certo lavorava e allora?
Dove avete lavorato nelle Paritarie? Bene Noi chiediamoVista la legge
10 marzo 2000, n. 62, che istituisce e regola le norme per la parità
scolastica. Nuovi criteri per la valutazione del punteggio nelle
paritarie, visto che il reclutamento degli insegnanti non avviene in
base al Ge e visto che il rapporto di lavoro non rispetta il contratto
collettivo nazionale, chiediamo che questo punteggio non sia più
valutabile-e non ci fermeremo fino a quando non saremo ascoltati Ma
neanche di questo voi avete colpa.. indovinate un po’ chi ha
provocato tutto questo? Ma è sempre lei , la nostra cara ministra, che
partendo da una legge dello Stato che ha portato noi tutti a fare delle
scelte, ha deciso improvvisamente di inventarsi code codini e
treccine…in ben 4 province e voi ne avete approfittato aiutati in
questo da uno pseudo sindacato che non ha fatto altro che
spillarvi soldi per stupidi ed inutili ricorsi.E non lo dico io ma un
vostro collega di cui riporto le estte parole " SCUSATE, MA
QUESTO LO DEVO PROPRIO DIRE: l'Anief, purtroppo, non manca di mostrarci
finalmente il suo vero volto. Il volto di un "sindacato" (?) che CAMPA
SOLO CON I RICORSI ! Un modo come un altro per sfruttarci. Oggi difende
i nuovi abilitati inserendoli nelle GaE, perchè (udite, udite) tanto
quelle graduatorie non si esauriranno mai ! Domani verrà a proporci i
ricorsi CONTRO I NUOVI ABILITATI CHE L'ANIEF STESSA HA VOLUTO INSERIRE
!" Ma adesso il TAR si è pronunciato apertamente e tutti i vostri
ricorsi cadono… e il vostro commissario ad acta se ne deve andare.. più
veloce dei neutrini della Gelmini e possibilmente perdersi nel tunnel
…e al caro ministro dico: Vuole le code? Si faccia crescere i capelli e
se ne faccia una grande e grossa.. Inoltre sempre lei cara ministra ha
dichiarato che siamo troppi.. non può assumerci tutti.. ma come si
coniuga questa sua osservazione, con la riapertura dei TFA? Nel caos
che si è creato e che certo lei più di tutti ha contribuito a creare,
questo sarebbe assurdo.. niente abilitazioni al momento, prima si
devono esaurire Le Ge. Forse lei crede di poter riservare il 50% dei
posti ai nuovi abilitati? Se lo scordi.. daremo battaglia in tutti i
sensi. Essere giovani non è certo sinonimo di professionalità.. inoltre
non abbiamo chiesto noi di invecchiare in queste graduatorie, queste
sono state scelte di una classe politica menefreghista e
assolutamente indifferente ai problemi della scuola. E ancora caro
ministro, impari a leggere, l'Organizzazione dei paesi più
industrializzati del mondo, la inviterebbe a proseguire nelle sue
politiche "taglia e privatizza"? C'è un limite alle interpretazioni, e
alle bugie.
Non è vero, come mette nero su bianco sui dossier distribuiti al
ministero della Pubblica istruzione, che in Italia cresce il tempo
pieno delle scuole elementari: quelle tabelle mischiano il tempo pieno
da 40 ore, per il quale sono garantiti i due maestri, con il tempo
prolungato, per il quale non è garantito un bel niente. Ed è facile
fare il record storico degli insegnanti di sostegno se si usano, si
rottamano per lanciarli nel difficile compito di seguire i portatori di
handicap, docenti di geografia e matematica senza preparazione
specifica.
"I dati Ocse indicano alcuni risultati positivi del governo?", dice
lei. Certo, stia a sentire: gli insegnanti italiani hanno visto le loro
retribuzioni scendere dell'un per cento in nove anni mentre "gli altri"
hanno toccato aumenti del 7 per cento. Che deve fare il suo ministero
"per proseguire nelle politiche intraprese"? Comprimere ancora la spesa
per gli insegnanti fannulloni, congelare ad libitum gli scatti
d'anzianità visto che per i prossimi 30 mila precari assunti non ci
saranno avanzamenti automatici per otto stagioni?
E poi, dice l'Organizzazione per lo sviluppo economico: in Italia la
media dei laureati è intorno al 20 per cento, la media Ocse è del
37,4%. Anche sui diplomati siamo dieci punti indietro. Da noi lavora
quasi l'ottanta per cento dei laureati, tra chi non ha neppure un
diploma si scende al 51,2%: forse un'università che forma e sforna
lavoro andrebbe meglio finanziata. Così non è: tagli e tagli. Fra i 34
paesi membri ci sono 2,9 milioni di studenti in movimento, quasi
nessuno viene in Italia (l'1,8%, e il dato è in calo). Avanti anche qui
con le politiche governative? Da noi l'81,7% degli studenti
universitari non prende una borsa di studio, non conosce welfare. Le ha
falcidiate lei, per volontà di Giulio Tremonti, le borse di studio o no?
E' un fatto supportato da un dato: nei paesi più ricchi, democratici e
a libero mercato (l'Italia resta dentro queste categorie) gli altri
tagliano nella Difesa, negli Interni, ma investono in scuola,
università e ricerca. Nella conoscenza. Gli altri. Lei si vanta che dal
2000 al 2008 (quando, per altro, era appena arrivata) la spesa delle
scuole per ogni studente sia aumentata del 6%. "Gli altri", in media,
l'hanno aumentata del 34%. Da noi lei, ministro, è riuscita a
controfirmare un piano risparmi che assicura tagli alla scuola fino al
2025. E già spendiamo per l'istruzione solo il 4,8% del Pil: siamo al
29° posto sui 30 paesi che hanno offerto i dati. Ministro Gelmini, fino
a quando la propaganda? Impari a leggere a interpretare e a non
mentire.. un ‘ultima domanda.. Ma qualche volta non si vergogna? Mai ,
nella storia della Repubblica Italiana abbiamo avuto un ministro
infausto come lei.e come se non bastasse il Miur, per decisione
inappellabile e univoca dell’ex portavoce della Gelmini, Massimo
Zennaro (quello del tunnel e che ora, dopo le sue dimissioni, è esperto
culturale della figlia di Berlusconi, Barbara) sta nascondendo da mesi
ormai i dati dell’anno scorso relativi ai promossi e ai bocciati per
ogni ordine e grado di scuola della Repubblica e questo per
permettere la tenuta dell’immagine della ministra che, avendo fatto
perno e leva sulla strategia del rigore del suo dicastero e delle sue
azzardose pretese di bocciatura, panacea per il miglioramento della
cultura e del sapere italiano, come quello del tunnel appunto, ora si
trova scalzata dai dati oggettivi i quali gridano al mondo che i
promossi, per ogni ordine e grado di scuola, sono aumentati . Ma
mia cara Ministra bocciare non significa certo aver migliorato la
scuola anzi.. bocciare è una sconfitta della scuola quindi se le
bocciature sono aumentate, cosa non vera, di questo non dovrebbe
certo farsi un vanto… A questo punto chiedere le sue dimissioni forse
sarebbe troppo, ma almeno ci faccia la cortesia di stare
zitta, e di non offendere la nostra intelligenza..
mariapennetta@alice.it