Anief si è
costituita con i suoi iscritti ad opponendum nel ricorso promosso dal
Comitato tutela docenti precari legge 296/06 e dalla regione Veneto del
Presidente Zaia (Lega Nord) per bloccare i 30.000 trasferimenti
avvenuti nel 2011, disposti dal D.M. 44/2011, dalla Consulta e dalla
Legge.
Su sollecitazione delle centinaia di richieste di adesione al ricorso
ad opponendum, Anief ha deciso di costituirsi nel ricorso 6334/11
promosso da alcuni ricorrenti per annullare il trasferimento deciso da
una provincia all’altra all’atto dell’ultimo aggiornamento (2011-2013)
da più di 30.000 docenti, insieme ai suoi iscritti grazie anche al
patrocinio gratuito offerto dai legali, avv. Ganci e Miceli, che hanno
vinto il contenzioso con il Miur sul trasferimento a pettine di
migliaia di docenti nel biennio precedente (2009-2011).
Non scandalizza tanto il fatto che singoli ricorrenti ignorino la
sentenza n. 41/2011 della Corte costituzionale - dichiara il presidente
M. Pacifico, rischiando anche la condanna alle spese per lite temeraria
dopo la sentenza del Consiglio di Stato non più impugnabile, ma che lo
ignori il presidente della regione Veneto che interviene ad adiuvandum
contro quei docenti a cui ha affidato per il tramite degli ambiti
territoriali incarichi a tempo indeterminato e supplenze annuali.
Il Governatore dovrebbe spiegare ai suoi stessi concittadini perché sta
esponendo la sua amministrazione a questo inutile spreco di risorse.
Anief, nel frattempo, aspetta fiduciosa l’esito della Camera di
Consiglio, sperando che i Governatori non comincino a costituirsi nei
tribunali gli uni contro gli altri, come al tempo della guerra tra gli
stessi comuni aderenti alla Lega lombarda in un medioevo forse non
ancora troppo lontano. (da Anief)
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