Gli uffici
scolastici provinciali della Sicilia, ad una settimana dall'inizio
dell'anno scolastico, sono nel caos più totale e rappresentano il
simbolo della distruzione della scuola pubblica statale portata avanti
dal governo Berlusconi e dal duo Tremonti-Gelmini. Se a Palermo e
Siracusa le convocazioni a tempo determinato sono appena all'inizio e
si protrarranno fino ai primi giorni di ottobre, in altre provincie
come Trapani, Caltanissetta e Messina le convocazioni non sono ancora
partite, con conseguenze devastanti sul corretto funzionamento del
sistema scuola siciliano.
La lentezza cronica dei solerti funzionari dei vari provveditorati e la
ragionata volontà del Miur di fare cassa risparmiando sui contratti dei
precari, hanno trasformato le convocazioni a tempo determinato in una
farsa che anno dopo anno risulta sempre più inaccettabile. Una lunga
traversata nel deserto che da un lato logora i lavoratori della scuola,
costretti a tribolare all'infinito per un misero contratto di 9 mesi, e
dall'altro trasforma le scuole in un pronto soccorso in cui si cerca di
tamponare ferite e malattie con mezzi di fortuna.
Ancora una volta l' anno scolastico inizia senza migliaia di lavoratori
precari e, mentre cadono le foglie in questo lungo autunno della
scuola, bambini ed alunni disabili saranno abbandonati nelle classi
senza i loro docenti. I tagli che questo governo ha inflitto alla
scuola pubblica con macabra scientificità hanno ridotto il sistema di
istruzione pubblica ad una roulette russa con classi con più di 30
alunni, edifici abbandonati all'incuria per mancanza di collaboratori
scolastici, uffici di segreteria oberati di lavoro per il carico
burocratico che investe i pochi amministrativi, scuole che operano per
più di un mese ad orario ridotto per la mancanza di docenti precari
nominati dal provveditorato, alunni disabili abbandonati nelle aule
senza docenti specializzati, un caos generale e generalizzato che ogni
anno diventa sempre più insostenibile.
Chiediamo ai dirigenti scolastici e ai docenti di ruolo se non sia
giunto il momento di mettere fine alla gestione della crisi e
denunciare apertamente le disfunzioni delle proprie scuole. Questo
ministro e questo governo non meritano più di essere salvati dalla
nostra "buona volontà", dobbiamo ribellarci ad una scuola emergenziale
che umilia alunni e famiglie, degradando le professionalità dei suoi
lavoratori.
Bisogna ribellarsi per non diventare complici della devastazione che ha
investito la scuola pubblica statale.
Usb Scuola Sicilia
palermo.scuola@usb.it