Impegnato ripetutamente
nelle manovre correttive di bilancio, con un comma dell’ art.19 della
legge 6 luglio 2011, n. 98 (convertito nella legge 15 luglio 2011, n.
111), il Governo ha ideato di aggregare le direzione didattiche e le
scuole medie, in II.CC., ottenendo risparmi da una contrazione
dell’organico dei dd.ss. e degli amministrativi. L’operazione
coinvolgerebbe circa 5mila scuole, un migliaio delle quali potrebbero
essere soppresse; il condizionale è d’obbligo, le regioni Toscana,
Puglia ed Emilia Romagna intendono fare valere le proprie prerogative
costituzionali in materia di distribuzione della rete scolastica. Ci
chiediamo che cosa, a parte i risparmi, la generalizzazione degli
istituti comprensivi produrrà, in termini di qualità dell’offerta
formativa, e in termini di funzionalità del servizio scolastico.
Riportiamo, sul primo aspetto, una considerazione (un auspicio, quasi)
con la quale Tuttoscuola sottolinea come la continuità educativa e
didattica , negli IICC poitrebbe favorire “la trasversalità degli
progetti, consentire l’integrazione delle competenze degli insegnanti
attraverso l’ottimizzazione dell’impiego delle competenze dei docenti,
indipendentemente dall’appartenenza ai diversi ordini e gradi”
(Tuttoscuola NEWS n. 502N. 502, 19 settembre 2011. Sul secondo aspetto,
riportiamo due notazioni del d.s. Pietro Perziani
(www.asas.sicilia.it/Downloads/newsletter/2011/asasi290.pdf).
Questi maxi-istituti… devono essere costituiti con almeno 1000 alunni,
ridotti a 500 in casi eccezionali (piccole isole, comuni montani, aree
geografiche caratterizzate da specificità linguistiche)…. La regola dei
1000 alunni vale solo per gli istituti comprensivi, cioè per il primo
ciclo, mentre per il secondo ciclo rimane la vecchia norma dei 500-900
alunni, per cui gli istituti comprensivi sono destinati a diventare le
scuole di maggiori dimensioni, a parte qualche istituto superiore
storicamente sovradimensionato… Ci si dovrà porre il problema
“governabilità” dei maxi-istituti, della struttura organizzativa delle
scuole, di quello che comunemente viene chiamato lo “Staff di
direzione” o “Figure di sistema”… La legge 59/97 parla di
“individuazione di nuove figure professionali del personale docente” da
affiancare al dirigente: nella legge l’autonomia, la dirigenza e le
figure di sistema sono logicamente e strutturalmente legate tra di
loro. Come ben si sa, però, la Legge 59/97 era una legge delega, ma la
delega non è stata esercitata, per cui sono rimasti nella scuola
autonoma in forma residuale i vecchi “Collaboratori del Dirigente”, di
incerta natura giuridica; non si tratta infatti di funzioni e figure
strutturali, com’è il caso del DSGA, ma di figure che sono espressione
di una prerogativa dirigenziale. Va sottolineato che si tratta di un
potere discrezionale: il dirigente potrebbe anche non esercitare la
delega e quindi non nominare alcun collaboratore, oppure nominarne solo
in determinate occasioni e con compiti circoscritti e limitati nel
tempo. A fronte dei maxi istituti che si prospettano, si può continuare
con questa “indeterminatezza giuridica” ?
… E che dire dell’assegnazione del personale ai plessi, per
l’a.s.2011/2012 ?... Quest’anno, la Funzione Pubblica non ha
autorizzato la sottoscrizione del Cin sulle utilizzazioni per la parte
attinente all’assegnazione del personale docente e non docente ai
diversi plessi/succursali, in quanto tali materie non sono più oggetto
di contrattazione, ma di informazione preventiva, a norma del D.Lgs
150/2009…. Possiamo dare un suggerimento sul percorso da seguire in
questo inizio di anno scolastico: - il dirigente acquisisce i pareri
degli OO.CC. di istituto, per quanto di competenza tenendo conto di
tali pareri, formula i criteri per l’assegnazione del personale ai
plessi; - convoca le OO.SS., fornisce loro l’informazione sui criteri e
nel verbale dell’incontro si dà conto delle reciproche posizioni e, nel
caso ci sia concordanza di vedute, si può anche sottoscrivere
un’intesa; - il dirigente rende pubblici i criteri e le procedure e,
conclusione del percorso, provvede all’assegnazione del personale ai
plessi. (da Anief)
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