Animata da un eccesso
di trionfalismo il ministro Gelmini si era affrettata a definire
“epocale” la sua riforma della scuola che, viste le numerose falle che
si cerca di tamponare, di epocale ha solo i problemi e i disagi di cui
sono vittime gli studenti e tutto il personale, docente e non docente,
sottoposto a una dose massiccia e pluriennale di tagli e
“razionalizzazioni”.
In cima alle grandi incompiute della Riforma Gelmini – celebrata a più
riprese su tutti i mezzi di informazione – si collocano i Licei
Musicali, istituti che avrebbero dovuto allargare l’offerta formativa
della secondaria superiore ma che, a due anni dal loro varo, sono
ancora pochi, insufficienti a soddisfare la domanda e mal distribuiti
sul territorio nazionale.
La Riforma Gelmini ha di imperio istituito i licei musicali cancellando
la disciplina di educazione musicale nelle ex scuole superiori e, lungi
dal dare un’attuazione definitiva a questo ambito della formazione
liceale, ne ha prorogato “la fase
transitoria”.
La fase di rodaggio e l’eliminazione dall’istruzione di secondo
grado dell’educazione musicale chiude di fatto le porte
dell’insegnamento ai docenti precari di musica abilitati nella classe
di concorso A031 che sono collocati in posizione utile per gli
incarichi e le supplenze nelle graduatorie ad esaurimento (GaE).
Il Ministero infatti, in deroga a quanto accaduto per altri indirizzi,
ha consentito nei soli licei musicali che le ore di educazione musicale
o laboratorio musicale venissero assegnate come utilizzazione a docenti
a tempo indeterminato di strumento musicale – curriculari o con la
specializzazione nel sostegno – della scuola secondaria di primo grado.
In questo modo le poche cattedre di musica – vista la recente
istituzione di questo indirizzo liceale - non sono
ricoperte da quei docenti che hanno conseguito comunque diplomi
specifici per l’insegnamento dell’educazione musicale.
Inoltre i docenti di ruolo utilizzati nei Licei musicali non sono
perdenti posto nei propri istituti e per alcune discipline come
Laboratorio di musica d’insieme e Esecuzione e interpretazione, sono
stati utilizzati docenti in possesso della sola licenza media e
diploma di strumento musicale minando gravemente così la qualità stessa
dell’insegnamento, tanto più che per alcune discipline a carattere
musicale il ministero richiede titoli di studio superiori come la
laurea o un diploma specialistico.
Allo scopo di tutelare la situazione in cui si trovano – a causa di
queste disposizioni – i docenti abilitati nella classe di concorso
A031, privati di fatto della possibilità di insegnare le proprie
discipline presso i Licei musicali, ho rivolto un’interrogazione al
ministro dell’Istruzione, della Ricerca e della Università.
Al ministro chiedo quali iniziative intenda assumere per risolvere e
tutelare definitivamente la grave condizione dei docenti precari
a t.d. inseriti nella classe di concorso A031 e quali procedure di
reclutamento e valutazione dei titoli utili per l’accesso
all’insegnamento delle nuove discipline caratterizzanti il liceo
musicale intenda promuovere salvaguardando i diritti acquisiti dei
docenti precari della cdc A031.
La fase che lo stesso ministro ha definito transitoria – ma ancora per
quando? – crea incertezza e lede le legittime aspettative di lavoro per
numerosi docenti che dopo aver conseguito oltre all’abilitazione
diversi diplomi di strumento musicale e avere alle spalle numerosi
incarichi di supplenza rischia di essere estromesso dall’incarico a
t.i. nella scuola secondaria superiore. (da Pd)
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