"In questi
giorni buona parte delle scuole siciliane, soprattutto a Palermo e
Catania, ha avviato l'anno scolastico con l'orario settimanale ridotto.
Tale misura e' frutto dei disagi creati dai provvedimenti del governo
Berlusconi e del Ministro Gelmini". Lo
affermano Antonio Marotta e Marco Giordano, rispettivamente segretario
regionale e responsabile scuola regionale di Rifondazione comunista
Sicilia.
"A causa dei tagli alle risorse ed agli organici imposti dal governo -
spiegano -, i Provveditorati (ora denominati Csa) provvederanno solo ai
primi di ottobre all'assegnazione delle supplenze, comportando la
perdita dello stipendio di un mese per gli insegnanti precari e la
scarsa copertura didattica nelle scuole. Inoltre, un provvedimento
simile potrebbe essere strumentalizzato da alcuni presidi per colpire
con sanzioni disciplinari le mobilitazioni studentesche per poter
garantire l'anno scolastico. Purtroppo, tra le supplenze assegnate, non
rientrano gli incarichi inferiori alle 6 ore, che potrebbero essere
utili per molti precari". "Registriamo - concludono Marotta e Giordano
- negativamente anche una norma dell'ultima finanziaria che declassa i
docenti inidonei al ruolo di personale Ata, comportando una perdita di
stipendio e di contributi previdenziali per coloro che, a causa di
problemi di salute, non possono insegnare e sono costretti a svolgere
mansioni d'ufficio dentro le scuole".(Adnkronos)
A Stromboli niente insegnanti,
genitori in 'sciopero'
E' ancora emergenza a Stromboli, l'isola dell'arcipelago eoliano dove
il nuovo anno scolastico e' iniziato con due pluriclassi: una che
raccoglie i 21 bambini della primaria e una che raggruppa i 16 della
secondaria con due insegnanti l'una. Ufficialmente le lezioni della
primaria sono iniziate il 12 settembre ma, in segno di protesta, i
genitori di Stromboli hanno deciso di non mandare a scuola i propri
figli. Oggi e' stata, quindi, la volta della secondaria: i portoni
dell'istituto erano aperti, gli insegnanti pero' non c'erano, non sono
arrivati. Oggi in tutto l'istituto era presente una sola insegnate per
le elementari e nessuna per le medie. "Cosa mandiamo a fare i nostri
figli a scuola in queste condizioni?, dice Ottavia Figus,
rappresentante dei genitori.
"A giocare? A dormire sui banchi?", prosegue. La direzione
didattica della scuola di Stromboli, che fa capo all'Istituto
comprensivo Isole Salina, sembra d'altro canto non saper far fronte
alle richieste degli isolani. Pertanto, nel corso di un'assemblea
pubblica svoltasi a Stromboli, la popolazione ha chiesto un incontro
con il provveditore agli Studi di Messina con una lettera inviata a
tutti gli organi competenti per tutelare il diritto allo studio dei
bambini dell'isola. In questi anni, il mal funzionamento del sistema
scolastico ha determinato il progressivo "spopolamento" di questi
piccoli centri, perche' molte famiglie hanno deciso di trasferirsi
altrove per consentire ai propri figli di studiare. "Ci costringono a
dividere le nostre famiglie - spiega Massimiliano Cincotta, genitore -
e ci mettono di fronte ad una scelta: o rimanere qui e lasciare i
nostri figli nell'ignoranza, o mandare loro e le nostre mogli lontano.
Qui rimarranno solo anziani ed uomini soli". Tutti gli abitanti
dell'isola, e non solo i genitori, intendono proseguire nella protesta
intraprendendo, se necessario, anche forme di manifestazione piu'
incisive. Nel frattempo, per sensibilizzare l'opinione pubblica e
raccogliere l'adesione anche delle altre isole che hanno problemi
analoghi, e' stato creato un gruppo su Facebook: "Scuola In mezzo al
Mare", che in pochi giorni ha gia' raccolto centinaia di iscritti.
(AGI)
Usb, in Calabria anno iniziato con
gravi difficoltà
''E' ricominciata la scuola, sono ricominciati i problemi. Anzi, ogni
anno che passa, grazie allo smantellamento della scuola pubblica, le
difficolta' aumentano''. Per questo motivo, l'Usb Scuola della Calabria
''denuncia le enormi difficolta' all'avvio dell'anno scolastico per il
ritardo nelle operazioni di reclutamento insegnanti e per pesanti tagli
imposti alle scuole. In particolare, all'Istituto Magistrale Campanella
di Lamezia Terme (Cz), dove si registra la presenza di ben 22 disabili
iscritti, non si riesce, al momento, a garantire a tali alunni, la
presenza di un solo assistente, figura preposta alle esigenze vitali
fisiologiche dei disabili.
Quello che sta succedendo a Lamezia, in modo cosi' eclatante, sta
succedendo, purtroppo, in quasi tutte le scuole della Calabria''.
''E' appena il caso di ricordare - afferma l'Ubs - che l'assistenza
viene effettuata da apposito personale specializzato, in possesso di
adeguata preparazione culturale e professionale, svolge la sua
attivita' prevalentemente nell'assistenza diretta dell'alunno disabile
e prevede mansioni che non possono essere contemplate nel contratto
collettivo del personale Ata ne' del personale docente.
L'assistente ai disabili, dunque, svolge mansioni di totale sostegno
materiale, senza il quale potrebbero bloccarsi le normali attivita'
scolastiche quotidiane. Stanno aumentando, quindi, in modo assai
allarmante, le preoccupazioni di genitori di alunni disabili che,
vivono con terrore, l'ipotesi di dover lasciare a casa i propri figli
proprio perche' la Scuola non garantisce una adeguata assistenza.
Usb Scuola Calabria, ''non puo' non far proprie le preoccupazioni e gli
allarmi dei genitori, sottolineando anche il fatto che l'assistenza
specialistica agli studenti disabili delle Scuola Superiori, e' una
figura esternalizzata, pagata, cioe', con i fondi predisposti dalle
Province. I gravi tagli agli Enti locali delle recenti manovre
finanziarie, con ovvie diminuzioni delle disponibilita' economiche,
stanno mettendo in seria difficolta' le amministrazioni provinciali e
le ricadute negative sono, come troppo spesso accade, solo sulle spalle
dei cittadini''.(ASCA)
redazione@aetnanet.org