Times Square a
New York, Capitol Hill a Washington, il Golden Gate di San Francisco,
tutti questi luoghi, simbolo degli Usa, sono al centro di una
strettissima sorveglianza. Controlli intensificati su tutti i veicoli
sospetti, con decine di check points sparsi in tutta New York,
sopratutto in prossimità dei punti di accesso all'isola di Manhattan:
dal George Washington Bridge, che unisce il New Jersey a New York, al
tunnel che unisce il Queens a Midtown Manhattan, al ponte di Verrazzano
e all'Holland tunnel che uniscono Downtown Manhattan a Brooklyn e a
Staten Island. Così come, inutile dirlo, a Ground Zero dove oggi
saranno presenti le massime autorità, prima tra tutte il presidente
Obama e dal suo predecessore George W. Bush.
Allerta massima a New York a
poche ore dall'inizio delle celebrazioni per l'11 settembre, anche se
per le strade della Grande Mela la vita sembra scorrere normalmente. Ma
qui come a Washington e nel resto degli Stati Uniti è caccia a tre
uomini sospettati di far parte di una cellula di al Qaida pronta a
compiere un nuovo clamoroso attentato. Il presidente Barack Obama -
costantemente aggiornato sugli sviluppi delle indagini - ha invitato
tutta l'amministrazione e le agenzie federali a tenere alta la
vigilanza in vista delle commemorazioni e a non abbassare la guardia
anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. La minaccia,
insomma, non si esaurisce col weekend dell'11 settembre. Anche se le
prossime ore sono quelle considerate più critiche. Secondo le ultime
informazioni raccolte dall'intelligence statunitense, due dei sospetti
terroristi sarebbero cittadini americani di origine araba. Partiti dal
Pakistan o dall'Afghanistan, sarebbero già entrati negli Stati Uniti la
scorsa settimana. Il terzo uomo, invece, sarebbe volato in Europa e non
è ancora chiaro se la sua destinazione finale siano gli States. Il
commando starebbe quindi preparando un attacco con auto o camion bomba,
molto probabilmente con l'obiettivo di colpire grandi infrastrutture,
come ponti e tunnel. Anche se - come ha spiegato il portavoce della
polizia di New York - una delle principali preoccupazioni resta quella
dell'utilizzo da parte dei terroristi di armi chimiche e radioattive,
le cosiddette 'bombe sporche'.
Allarme all'aeroporto internazionale Dulles di Washington a causa di un
container sospetto, che al momento è sotto esame della squadra
anti-esplosivi della Virginia. Gli uomini della sicurezza
dell'aeroporto hanno comunque deciso di evacuare, a titolo
precauzionale, l'area attorno, inclusi alcuni gates dell'avioscalo. Al
momento nessun volo è stato rinviato, ma alcuni passeggeri si sono
spostati da un gate a un altro.
All'esistenza della presunta cellula di al Qaida pronta a colpire negli
States si è arrivati grazie alla segnalazione di una fonte che in
passato - spiegano gli investigatori - si è rivelata molto attendibile.
Ma ci sono anche delle intercettazioni compiute da parte
dell'intelligence Usa in cui si parla di un attacco da parte di un
cellula pakistana in occasione dell'11 settembre. Proprio come aveva
immaginato Osama Bin Laden: nel fortino di Abbottabad dove è stato
ucciso dai Navy Seals americani erano state trovate infatti carte in
cui si ipotizzavano nuovi attentati in coincidenza del decennale degli
attacchi alle Torri Gemelle. Dietro al complotto ci sarebbe il
successore di Bin Laden, al Zawahri: proprio lui - secondo le
informazioni in possesso delle autorità statunitensi - potrebbe aver
dato il via libera al nuovo piano criminale.
NAPOLITANO A OBAMA:"SICUREZZA MA GUARDARE AVANTI" La tragedia dell'11
settembre ha unito americani e non americani «nel segno nel segno del
medesimo dolore e di una condivisa determinazione». Lo afferma Giorgio
Napolitano in um messaggio inviato al presidente Usa, Barak Obama. «La
sicurezza di tutti - sottolinea - rimane fondamentale. Ma dobbiamo
anche guardare avanti e rafforzare quella solidarietà internazionale e
multilaterale che ci ha sostenuto dieci anni fa», sottolinea Napolitano
confermando un impegno comune «per un mondo più sicuro, aperto e
pacifico».
Nella lettera, Napolitano a proposito dell'attentato alle Torri Gemelle
che quella «tragedia ha unito americani e non americani, nel segno del
medesimo dolore e di una condivisa determinazione». Per il Capo dello
Stato, «al di là dello shock immediato, tutte le Nazioni e i popoli
civili hanno compreso che i nostri valori comuni fondamentali erano
stati ripudiati e attaccati. Era necessario combattere contro il
terrorismo internazionale, in quanto minaccia diretta non solo contro
il mondo occidentale ma contro l'intera comunità internazionale. Questo
è divenuto un comune impegno per la comune sicurezza». Nel rilevare che
«importanti risultati sono stati raggiunti», il Presidente Napolitano
sottolinea che «la sicurezza di tutti rimane fondamentale. Ma dobbiamo
anche guardare avanti e rafforzare quella solidarietà internazionale e
multilaterale che ci ha sostenuto dieci anni fa. Non abbiamo
semplicemente combattuto il terrorismo. Abbiamo salvaguardato i nostri
valori comuni in pericolo; abbiamo difeso i diritti umani, lo stato di
diritto, la libertà e il rispetto per la vita umana; abbiamo rifiutato
uno scontro tra culture e abbiamo promosso il dialogo; abbiamo
preservato i fondamenti e la legittimazione della comunità
internazionale». La lettera del Capo dello Stato al presidente Obama si
conclude con la conferma del «nostro impegno comune per un mondo più
sicuro, aperto e pacifico».
OGGI TUTTA L'AMERICA È A GROUND ZERO Tutta l'America oggi è a
Ground Zero. Lì, ovviamente, è prevista la principale delle cerimonie
organizzate per il decimo anniversario dell'11 settembre, e lì il
presidente, Barack Obama, e l'ex presidente George W. Bush, si
troveranno fianco a fianco per ricordare, in silenzio, le vittime degli
attentati alle Torri Gemelle di dieci anni fa. L'inizio della cerimonia
è previsto per le 08:40 (le 14:40 in Italia). Nessun discorso, solo
poesie recitate davanti al 'survivor treè, l'albero di Ground Zero (un
pero) sopravvissuto alla tragedia e oggi più che mai simbolo della
rinascita. Il cerimoniale, molto sobrio, prevede poesie, non discorsi.
E quattro minuti di silenzio in corrispondenza dei quattro momenti in
cui caddero i quattro aerei dell'11 settembre, i due a New York, quello
a Washington e quello in Pennsylvania. E la lettura dei nomi di tutte
le persone morte nei crolli delle Torri. Oggi al posto delle Twin
Towers sorgono due fontane quadrate. Sulle pareti di quelle
fontane-memoriale sono stati scolpite le identità di tutte le vittime.
Per proteggere la cerimonia è stato disposto un severissimo servizio di
sicurezza, anche alla luce della minaccia di un possibile attentato di
cui hanno parlato i responsabili dell'intelligence. Il segretario di
Stato americano, Hillary Clinton, ha reso noto che le autorità
ritengono «credibile» la minaccia. Si cerca una cellula di tre persone,
legate ad Al Qaida. Due di esse sarebbero in territorio americano, la
terza - forse - in Europa. Il presidente Obama nel suo discorso
radiofonico alla nazione, alla vigilia ha sottolineato che «oggi
l'America è più forte». «Bisogna continuare a tenere alta la vigilanza,
ma Al Qaida è sulla via della sconfitta» ha aggiunto. Dopo la cerimonia
di Ground Zero, Barack e Michelle Obama si trasferiranno alle 12:00 (le
18:00 in Italia) in Pennsylvania, per presenziare alla cerimonia di
Shanksville. Il presidente e la first Lady rientreranno quindi a
Washington alle 15:15 (le 21:15 in Italia), per partecipare prima alla
cerimonia prevista al Pentagono, poi ad una serata al Kennedy Center
(alle 20:00, le 02:00 del mattino di domani in Italia). In questa
occasione Obama terrà l'unico discorso ufficiale previsto per l'11
settembre.
(da Leggo)
redazione@aetnanet.org