Il concorso per
aspiranti presidi finisce sul tavolo della polizia postale: sono in
corso accertamenti per la fuga di notizie sui quiz che il primo
settembre il ministero dell’Istruzione ha pubblicato come materiale di
studio per i candidati. Il 5 ottobre è in programma la preselezione: i
42mila candidati dovranno rispondere a 100 domande estratte a sorte
dalle oltre 5mila messe in rete la settimana scorsa. Domande che
qualcuno potrebbe aver ricevuto in anticipo.
È su questo che dovranno fare chiarezza gli accertamenti. Sul
sito mininterno.net, infatti, una pagina web dedicata ai concorsi, la
notte dell’1, poco prima delle due, un utente che si fa chiamare
«Preoccupato» pubblica una parte delle domande ancora segrete. Il caso
è finito nel mirino dell’Associazione nazionale dei funzionari di
polizia che ha fatto partire un esposto-denuncia firmato dal segretario
Enzo Letizia.
«Avevo letto della fuga di notizie - spiega Letizia- ma non di denunce
partite per verificare i fatti, così ci siamo mossi noi». Nell’esposto
si ripercorre la vicenda. «Lo scrivente segnala che già alle ore
01:46:52 del 1 settembre, cioè prima che il Miur ufficializzasse la
batteria dei quiz, sul sito web www.mininterno.net, nella parte
dedicata al forum del citato concorso - scrive Letizia - sono apparsi
in anteprima alcuni quiz con relative soluzioni che da un riscontro
effettuato figurano tra quelli proposti dal Miur».
Seguono i quesiti segnalati dall’utente che, il mattino dopo, riappare
e precisa che le domande in suo possesso sembrano essere meno di quelle
diffuse dal Miur e che alcune coincidono mentre altre no. L’utente
pensa di aver ricevuto, dunque, «una sorta di bozza iniziale poi
perfezionata e completata», ma «visto che è stato appurato che esiste
una coincidenza, almeno parziale, con i quiz ministeriali immagino che
tale materiale provenga in qualche modo da coloro che lo hanno
elaborato».
Qui scatta il sospetto della fuga di notizie. Per l’Associazione dei
funzionari di polizia c’è il rischio che sia stato violato il segreto
d’ufficio. «In tal modo si sarebbe così offerto ad un numero
indeterminato di persone un ingiusto vantaggio sugli altri concorrenti
del concorso in parola». La Polizia postale dovrà chiarire se tutto
questo si è verificato, se qualcuno ha avuto le domande prima e quanto
prima. Il contatto con il ministero dell’Istruzione è già partito per
capire se la fuga di notizie è interna. Intanto palpitano i candidati,
ma anche le associazioni della dirigenza.
«Un controllo è doveroso a questo punto - spiega Roberto Pellegatta,
presidente della Disal, associazione di presidi - ma c’è il rischio che
si blocchi il concorso. Cosa che non ci auguriamo per il bene della
scuola: se non saranno selezionati i nuovi presidi l’anno prossimo la
metà degli istituti sarà senza dirigenza. Sarebbe un danno enorme».
Negli scorsi giorni era scoppiata un’altra bolla: nei quiz figuravano
diversi errori nelle risposte subito segnalati al Miur che ha promesso
di eliminare dall’elenco le domande incriminate che, comunque, secondo
il ministero sono «pochissime e marginali».
(da http://www.ilmessaggero.it/ di Alessandra Migliozzi)
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