A fine agosto si sono
svolte le consuete convocazioni dei docenti precari da parte degli
Ambiti Scolastici Territoriali (ex Provveditorati agli Studi) per il
conferimento delle supplenze annuali dalle Graduatorie ad Esaurimento;
soprattutto a Torino, esse sono state caratterizzate dalla tensione e
dalla protesta degli insegnanti di sostegno delle Scuole Secondarie
Superiori, rimasti senza incarico perché i loro posti erano stati già
assegnati ai docenti curriculari in ruolo soprannumerari, privi però
del titolo di specializzazione: destinare all’integrazione degli
allievi disabili un docente non specializzato in presenza di
altrettanti insegnanti formati specificamente per essere assegnati a
tale compito appare un atto incomprensibile da un punto di vista
didattico, educativo ed inclusivo.
LE RAGIONI DELLA PROTESTA – La riduzione degli
orari scolastici dovuta al processo di riforma in atto ha comportato la
contrazione del fabbisogno e, quindi, molti docenti in ruolo hanno
perso il posto che occupavano in precedenza. Alcuni Ambiti Territoriali
(AT) hanno perciò assegnato cattedre di sostegno ai docenti in esubero
non specializzati, sulla base dell’art. 2, co 1 lettera h del Contratto
Collettivo Nazionale integrativo (CCNI) concernente le utilizzazioni e
le assegnazioni provvisorie dello scorso anno scolastico, che consente
di assegnare i docenti in esubero su posto di sostegno anche se privi
di specializzazione. I docenti specializzati precari, in possesso del
titolo richiesto dalla Legge n. 104/92 per insegnare su cattedra di
sostegno, hanno perciò visto sfumare la possibilità di assunzione
annuale, mentre gli allievi disabili sono stati di fatto privati del
diritto ad avere insegnanti specializzati. Le disposizioni del CCNI di
cui sopra contrastano fortemente con l’art. 14 co 6 della L. 104/92, in
base al quale è possibile assegnare posti di sostegno a docenti non
specializzati solo dopo essersi accertati dell’esaurimento delle
graduatorie degli specializzati. Il Sindacato Nazionale Insegnanti di
Sostegno si è perciò attivato presso l’ufficio preposto presso il MIUR,
le Direzioni Regionali e gli Ambiti Territoriali; ha inoltre invitato i
genitori ed i docenti specializzati a segnalare eventuali abusi.
IL TITOLO DI SPECIALIZZAZIONE – Attualmente il titolo di
specializzazione per le attività di sostegno agli allievi disabili si
consegue presso le università come percorso aggiuntivo a quello
previsto per le diverse classi di concorso. Il piano di studi, oltre ad
esami di pedagogia e didattica dell’integrazione, di psicologia
psicopatologia e riabilitazione, prevede un importante percorso di
tirocinio ed un costante esercizio laboratoriale all’uso dei principali
strumenti di lavoro: la costruzione del Profilo Dinamico Funzionale
(PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI): sostituire queste
figure professionali adeguatamente e specificamente preparate con
docenti curricolari soprannumerari mortifica il merito, la formazione e
le competenze specialistiche acquisite e mette a serio rischio il
percorso di integrazione ed inclusione degli allievi più fragili.
(da http://www.disabili.com/)
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