Immediatamente dopo la
pubblicazione dei 5750 quesiti per la preselezione al concorso per
dirigente scolastico, l’ADi ha espresso serie preoccupazioni per la
presenza di errori nelle risposte e incongruenze nelle domande,
con il rischio di ricorsi che avrebbero potuto compromettere il
concorso.
L’ADi, in un’ottica di leale collaborazione con il MIUR, il 4 settembre
u.s. ha inviato una lettera aperta al Ministro e al Capo Dipartimento,
esprimendo la propria preoccupazione e chiedendo se ritenessero
opportuno un tempestivo intervento per sanare tale situazione.
Il comunicato ufficiale del MIUR
In data 6 settembre è giunto il comunicato stampa del MIUR
sulla vicenda, che sotto riportiamo.
Roma, 6 settembre 2011
Scuola, Miur: Pochissimi e marginali
refusi nelle domande del concorso per Dirigenti Scolastici
In merito alle segnalazioni pervenute
fino ad oggi al Miur riguardo a refusi presenti nei quesiti del
concorso per Dirigenti Scolastici, il Ministero precisa che tali
imprecisioni riguardano pochissime domande e non avranno comunque
alcuna conseguenza sulla prova d’esame.
La pubblicazione, un mese prima dello
svolgimento delle prove, delle 5.750 domande dalle quali saranno
estratte le 100 oggetto della prova, garantisce che questa estrazione
avvenga all’interno di un set di domande ampiamente verificate. Tutti i
quesiti che contengono refusi o formulazioni ambigue e che saranno
segnalati in queste settimane infatti saranno esclusi dall’estrazione
finale, in modo di garantire che le 100 domande siano estratte da una
banca dati collaudata.
La procedura scelta, adottata ormai
in tutti i principali concorsi pubblici, è a tutela e a garanzia della
sicurezza dello svolgimento del concorso in tutte le sue fasi.
L’estrazione delle 100 domande potrà avvenire il giorno stesso della
prova d’esame, in tempo reale, assicurando in questo modo la massima
trasparenza allo svolgimento del concorso. Fino a pochi istanti prima
della prova non esisteranno infatti copie dei quesiti sorteggiati.
Il Miur, per il concorso, ha adottato
le stesse modalità e procedure già sperimentate negli ultimi anni in
occasione dell’ultimo concorso alla Scuola Superiore della Pubblica
Amministrazione, al Consiglio di Stato, alla Presidenza del Consiglio e
all’ISTAT. L’organizzazione delle procedure, infatti, è stata affidata
anche in questo caso a FORMEZ. La procedura selettiva RIPAM del FORMEZ,
validata dalla commissione interministeriale e recentemente analizzata
positivamente anche dalla Università Bocconi di Milano, prevede la
stampa e la consegna ai candidati del volume in carta riciclata
contenente tutti i test della banca dati. Tale procedura è la più
economica perché il costo della stampa (circa 2€ a volume) è nettamente
inferiore al costo necessario alla produzione di un fascicolo di 20
pagine, imbustato, sigillato e consegnato in numero pari al numero dei
candidati in ciascuna sede di esame.
Il parere di un autorevole giurista
Senza entrare per ora nel merito degli errori, delle incongruenze e
delle inadeguatezze presenti nei quesiti, nonché della loro entità
numerica, ci preme innanzitutto verificare se, nelle condizioni
descritte dal MIUR, il concorso sia al riparo da rischi.
A questo fine abbiamo chiesto alcuni pareri al Prof. Carlo Marzuoli,
Ordinario di Diritto Amministrativo alla Facoltà di Giurisprudenza
dell’Università di Firenze.
Intervista
Prof. Marzuoli, innanzitutto grazie per aver acconsentito a rispondere
ad alcuni quesiti che stanno assillando i candidati al concorso a
dirigente scolastico. La prima domanda è la seguente. Il bando, emanato
il 15 luglio 2011 all’art. 8 prevede che il Ministero
proceda alla pubblicazione di una batteria di quesiti da cui saranno
estrapolati i cento della prova
preselettiva. I materiali pubblicati dal Ministero in
applicazione di tale disposizione contengono da un lata
diverse risposte manifestamente errate e dall’altro domande
la cui risposta non può essere considerata “oggettiva”, ma
opinabile. Ciò è stato segnalato dall’ADI e da altri. Le
chiediamo: questi errori, manifesti o non manifesti, possono
avere rilevanza ai fini della validità della procedura concorsuale?
Sì. Vi è il rischio di pregiudicare l’intera procedura e di
determinare un diffuso contenzioso dinanzi al giudice
amministrativo.
Il Ministero, in un Comunicato del 6 settembre 2011,
ha osservato che le “imprecisioni” sono “pochissime”, che “non avranno
alcuna conseguenza sulla prova d’esame”; che “la pubblicazione, un mese
prima dello svolgimento delle prove, delle 5.750 domande, dalle quali
saranno estratte le 100 oggetto della prova, garantisce che questa
estrazione avvenga all’interno di un set di domande ampiamente
verificate. Tutti i quesiti che contengono refusi o formulazioni
ambigue e che saranno segnalati in queste settimane infatti saranno
esclusi dall’estrazione finale, in modo di garantire che le 100 domande
siano estratte da una banca dati collaudata.”
Sono indicazioni rassicuranti?
Solo in parte. Che gli errori siano pochi o molti può non
essere decisivo: un solo errore può essere sufficiente per
compromettere la validità di una procedura, specie quando si tratta di
procedimenti in cui ogni candidato è in posizione di concorrenza
nei confronti di tutti gli altri.
In particolare, nel caso in esame, gli errori (manifesti o non
manifesti) contenuti nei quesiti pubblicati vengono in
evidenza perché la pubblicazione dell’insieme dei
quesiti predisposti per l’estrapolazione, svolge, al di là di
ogni altra possibile finalità, una rilevante funzione di
orientamento in ordine ai contenuti della prova, specie dove
indica qual è la risposta giusta. Ciò condiziona le
modalità di preparazione alla prova e non deve perciò
essere fuorviante. Insomma: non vi possono essere errori.
E’ indispensabile che il Ministero provveda, come del resto da
volontà espressa nel citato Comunicato, alla correzione dei
quesiti che sono stati pubblicati. Peraltro, conviene precisare
che la responsabilità della correttezza dei quesiti rimane
completamente in testa al Ministero.
E’ sufficiente tutto questo per ridurre al minimo i rischi di
invalidità della procedura?
No. A tal fine occorre non solo che i quesiti
predisposti siano oggettivamente corretti, ma che siano
anche previamente pubblicati nella versione corretta,
affinché i candidati abbiano la possibilità di orientarsi
nel modo appropriato.
Grazie Prof. Marzuoli. Vogliamo augurarci che il Ministero si comporti
di conseguenza. (da Adi)
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