Nascono gli
Istituti tecnici
superiori rivolti a chi vuole entrare rapidamente nel mondo del lavoro.
Pochi
li conoscono ma coinvolgeranno quasi duemila giovani. Mobilità
sostenibile e
"made in Italy" tra i settori interessati. Ma cosa sono gli ITS? Gli
ITS sono “Scuole di
Alta Tecnologia” che si realizzano conformemente ai piani triennali
deliberati
dalle regioni con riferimento alle aree tecnologiche strategiche per lo
sviluppo economico e la competitività. L’obiettivo prioritario è
quello di
rendere stabile e organica l’integrazione tra soggetti formativi, enti
locali
ed imprese al fine di assicurare, con continuità, l’offerta di tecnici
di alto
livello che rispondano in modo adeguato e innovativo alla domanda
proveniente
dal mondo del lavoro pubblico e privato, affrontando la tematica
dell’occupazione
giovanile e allineando il nostro Paese al contesto europeo. Gli ITS
nascono
dalla riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica
superiore
e rappresentano un percorso inedito, caratterizzato da un nuovo modello
didattico/formativo di tipo laboratoriale, integrato da stages e
tirocini. I
corsi sono rivolti,
principalmente,
ai neodiplomati degli
istituti tecnici che vogliono accedere rapidamente al mondo del lavoro.
Secondo
le stime, in questa fase iniziale, saranno dai 1500 ai 2mila i giovani
coinvolti, mentre gli ITS attivati sono circa sessanta.
Presto ne nasceranno di
nuovi, legati a enti locali, imprese e università.
Ma
cosa comporta iscriversi a uno di questi corsi?
La
formazione si basa
su lunghi periodi di stage in azienda, esercitazioni in laboratorio, e
l'uso di
tecnologie avanzate. Le lezioni sono tenute da esperti del settore.