Occhi a mandorla
o incarnato bruno, pelle olivastra e tratti sudamericani o dell’est
europeo: la scuola italiana cambia volto e, da dieci anni a questa
parte, sta diventando sempre più multietnica. I dati arrivano dalla
Fondazione Migrantes della Caritas: nell’anno scolastico 2010-2011,
infatti, gli studenti stranieri iscritti nelle scuole italiane sono
stati oltre 700 mila, quasi il 10% rispetto a un totale di iscritti che
arriva agli 8
milioni.
Un dato destinato a crescere, considerando la tendenza degli ultimi
anni. Dall’anno scolastico 2000-2001 al 2009-2010 gli studenti con
cittadinanza non italiana sono aumentati del 400%: gli stranieri tra i
banchi, infatti, sono passati da 147.406 a 673.000. Secondo i dati
della fondazione, in circa 2000 classi la presenza degli stranieri ha
anche raggiunto e superato il tetto del 30%.
«E’ questa una delle principali sfide educative per l’Italia.
L’accoglienza, l’inserimento e l’abbandono scolastico – ha commentato
il direttore di Migrantes, mons. Giancarlo Perego - sono i principali
problemi per gli studenti stranieri, provenienti da 180 Paesi. A loro
consiglio di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica». La
presenza di stranieri a scuola aumenta nelle aree geografiche a maggior
concentrazione di immigrazione: nelle periferie delle grandi città come
Roma, Torino e Milano, nella campagna lombarda-emiliana, in Veneto e
negli appennini tosco-emiliani.
Intanto sul fronte scuola, a pochi giorni dall’avvio delle lezioni,
esplode il caso presidi: nei 5750 quiz per la prova preselettiva del
concorso, da cui saranno estratti in 100, ci sarebbero infatti numerosi
errori. Sul web i presidi parlano di circa 250 refusi. Ma il Miur
smorza le polemiche: «Gli errori riguardano pochissime domande e non
avranno conseguenze». (da http://www.leggo.it/)
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