Mancano pochi
giorni alla riapertura delle scuole, ma non si placa la protesta dei
precari salernitani. Ieri la rabbia dei precari è esplosa durante il
presidio attuato nei pressi della prefettura, quando è stata occupata
parte di via Roma. La protesta ha bloccato il traffico cittadino. Il
prefetto Marchione ha incontrato una delegazione dei manifestanti,
promettendo il suo interessamento. I genitori degli alunni disabili
denunciano: mancano 700 insegnanti di sostegno in tutta la provincia.
«In provincia di Salerno, solo incrociando i dati ufficiali – che
riteniamo siano in difetto rispetto alla realtà della disabilità a
scuola – risulta palesemente violata la sentenza della Corte
Costituzionale del febbraio 2010 che impone che gli insegnanti di
sostegno siano pari alle effettive esigenze dell’alunno con diverse
abilità». Questa la denuncia dei genitori degli alunni disabili della
provincia di Salerno che, unitamente ai docenti e agli Ata precari,
hanno stimato – numeri alla mano – che sono circa 690 gli insegnanti di
sostegno che attualmente mancano per garantire l’integrazione
scolastica dei bambini meno fortunati. Questo il quadro venuto fuori
dalle ricerche svolte: nella scuola dell’infanzia ci sono 220 disabili
gravi e 217 docenti (il rapporto 1/1 in questo caso viene sfiorato),
nella scuola primaria a fronte di 945 disabili gravi ci sono 717
docenti (il rapporto sale a 1/1,3), nella scuola primaria di primo
grado sono 795 i disabili gravi e 588 i docent i (con un rapporto di
1/1,4), nella scuola primaria di secondo grado il rapporto raggiunge
addirittura 1/1.6 con 971 alunni disabili e 599 insegnanti. «A questi
numeri si devono poi aggiungere gli alunni con disabilità lievi e
quella vasta platea di bambini e ragazzi alle prese con un sempre più
diffuso disagio sociale – afferma Angelo Di Tore, presidente di
“Diversabili insieme” di Battipaglia – che non vengono né contemplati
nel conteggio né tantomeno supportati da personale specializzato». Il
tutto «a discapito della qualità della prestazione dell’insegnante e
dell’apprendimento». (da http://tiggilibero.altervista.org)
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