Stanchi,
debilitati nel fisico ma determinati ad andare avanti fino a quando non
otterranno il posto di lavoro, mentre cresce attorno a loro la
solidarietà da parte della gente ma anche di alcuni politici. Per sei
precari siciliani è ormai il sesto (oggi settimo-ndr) giorno di
sciopero della fame contro i tagli alla scuola: tre di loro sono
finiti in ospedale a Ragusa, mentre i loro colleghi che protestano a
Palermo non mollano il presidio davanti al Palazzo della Regione
siciliana, una tenda dove oggi è comparso un disegno con cui
Alessandro, 6 anni, raffigura il dramma del
padre.
Pietro Aprile, Vincenzo Figura e Giuseppe Agosta, che trascorrono le
notti dentro un auto parcheggiata davanti l'ufficio scolastico in via
Giordano Bruno a Ragusa, sono finiti in ospedale. Stavano male e sono
stati convinti a sottoporsi ad accertamenti.
"Adesso va meglio - dice dall'ospedale Pietro Aprile, cardiopatico di
45 anni e 2 figli a carico - I medici ci hanno fatto dei prelievi e
iniettato delle flebo. Staremo in osservazione ancora per un pò, non
appena saremo dimessi torneremo al presidio per continuare la
protesta". I tre sono decisi a non mollare. "La nostra è una battaglia
in difesa della scuola pubblica siciliana - sostiene il collaboratore
scolastico - bistrattata dai pesanti tagli della riforma Gelmini e
penalizzata dalla manovra finanziaria". (da
http://www.ragusanews.com/)
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