Il più alto numero di
insegnanti di sostegno nella storia della scuola italiana? E' vero, ma
si tratta di un trend assolutamente normale e c'è poco da vantarsi,
anche perché "sul versante dell'integrazione scolastica questo ministro
non sta facendo niente". Non è affatto tenero con il ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini il vicepresidente della Fish
Salvatore Nocera. Ieri la titolare del dicastero di viale Trastevere ha
illustrato il punto della situazione sul nuovo anno scolastico,
affermando - sul versante dell'integrazione - che "il numero di docenti
di sostegno si attesta a 94.430 unità, il livello più elevato mai
raggiunto nella storia della scuola" e precisando che "si tratta di
dati ancora provvisori il cui numero è destinato a
crescere".
In tempi di crisi e di stretta sul bilancio, il "record storico"
potrebbe essere l'indice della volontà di mantenere alta l'attenzione
sul tema del sostegno. Ma per il vicepresidente della Fish (Federazione
italiana superamento handicap) Salvatore Nocera le cose stanno
diversamente. Nocera fa notare che
ormai "ogni anno aumentano gli alunni con disabilità certificata, ed è
dunque chiaro che di conseguenza devono aumentare anche gli insegnanti
di sostegno: ogni anno è un record storico, il che significa che non
c'è nessun record. Si tratta invece di qualcosa di assolutamente
normale perché per legge devono essere garantite ore di sostegno
secondo le effettive esigenze dei singoli alunni". Insomma. "il
ministro non può dire che è stato generoso perché non ha fatto altro
che applicare la legge".
"Peraltro - rincara la dose l'esponente della Fish - "il ministro ha
facile gioco a dire che sul sostegno non si taglia e che anzi vengono
fatte nuove immissioni in ruolo ma la realtà è che è stata la Corte
Costituzionale a sancire, con una celebre sentenza del 2010, che
nonostante i vincoli di bilancio occorre comunque rispettare le
esigenze risultanti dalle diagnosi e dunque a chi ha bisogno devono
essere date le ore di sostegno". "Quando gli uffici scolastici
regionali - precisa - dicono che non possono dare più ore di sostegno
perché dal ministero affermano che non bisogna superare una certa
soglia, sbagliano: tanto è vero che le famiglie hanno fatto e
continuano a fare ricorsi al Tar per ottenere ore secondo le effettive
esigenze". Ricorsi che immancabilmente vincono, con l'amministrazione
scolastica condannata a pagare le spese della causa e a pagare i danni
non patrimoniali subiti dagli alunni per non avere avuto ore di
sostegno. "Questo ministro - afferma Nocera - non sta facendo niente
per l'integrazione, ma si limita a prendere atto, obtorto collo,
malvolentieri, della necessità di dover tenere un certo numero di
insegnanti di sostegno, per evitare di andare incontro a cause che
perde regolarmente".
Più in generale, Nocera ricorda che la situazione dell'integrazione è
resa difficile da un errore collettivo che "compiono sia il ministero
sia le famiglie", e cioè il considerare il sostegno "come l'unica
risorsa per l'integrazione", tralasciando del tutto il ruolo degli
insegnanti curriculari. Il ministero "dal 2000 ad oggi non si è mai
preoccupato di garantire una formazione in servizio obbligatoria per
gli insegnanti curriculari, che non hanno i mezzi, anche se lo
volessero, per prendersi seriamente in carico gli alunni disabili, che
così vengono delegati ai soli insegnanti di sostegno, soprattutto in
presenza di classi numerose. D'altro canto, i genitori, vedendo che i
figli sono tralasciati dai docenti della classe, chiedono sempre più la
presenza del docente di sostegno. Un filo che occorre sciogliere,
puntando alla formazione iniziale e in servizio dei docenti e
combattendo contro il sovraffollamento delle classi. (ska)
(da http://www.superabile.it)
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