17 studenti
non basteranno a far sopravvivere un'istituzione scolastica fortemente
radicata a Scicli: quest'anno al Liceo Classico Quintino Cataudella non
si formerà la prima classe, la IV ginnasio.
Un caso non isolato se si pensa che in provincia di Ragusa, tra un paio
di settimane, quando inizierà l'anno scolastico 2011-2012, mancheranno
almeno altre cinque IV ginnasio tra Modica, Ragusa, Scicli e Vittoria.
Questo significa che ci sono a anche 6 docenti con la cattedra di
latino e greco senza un Liceo in cui
insegnare.
Del resto l'attuale riforma Gelmini non lascia scampo: per
formare una classe occorrono almeno 27 alunni, in caso contrario si
taglia. Come accade al Cataudella. I diciassette studenti che avevano
presentato domanda di iscrizione sono già passati chi allo Scientifico,
chi al To mmaso Campailla a Modica.
Come accaduto già a marzo, anche adesso il Preside Enzo Giannone,
conferma che il Ministero, come prevedibile, ha deciso di tagliare la
classe e che dunque per la prima volta al Cataudella non ci sarà una IV
ginnasio. Giannone conferma che il problema non riguarda Scicli in
particolare ma “c'è, in genere, una contrazione delle domande di
frequenza per il Liceo Classico, a Scicli come a Ragusa, a Ragusa come
a Roma. Dall'altro canto registriamo invece- spiega Giannone- un
notevole aumento delle iscrizioni nei licei scientifici che, a Scicli,
quest'anno ci hanno fatto raggiungere il massimo storico, con oltre 28
studenti per classe ( il Cataudella è infatti un istituto che comprende
sezioni scientifiche e commerciali). Molti, però, non sanno che con la
riforma Gelmini i programmi delle discipline di Classico e Scientifico
sono quasi identici; cambia che al Classico in più c'è solo il greco”.
Per Giannone “il Liceo Classico è un po' più pesante rispetto
alle altre offerte formative; i ragazzi si bloccano davanti allo
scoglio del greco e preferiscono aggirare l'ostacolo indirizzandosi
verso più matematica e informatica”. Ma il greco è sempre stato uno
scoglio. Tuttavia, negli anni passati, la tradizione classica non è
stata mai interrotta. Ma perchè, dunque, questa inversione di tendenza?
Perché i ragazzi non vedono un futuro con un bagaglio di studi
classici? Cosa possono fare le istituzioni, le agenzie educative perchè
i ragazzi, e soprattutto i loro genitori, tornino a pensare che gli
ostacoli non è sempre meglio evitarli e che non è bello solo ciò che è
semplice e moderno. Lo studio del greco può ancora essere una
importante occasione formativa come lo è stata per l'attuale classe
dirigente e per tutti quelli che hanno raggiunto considerevoli
traguardi dopo anni di lotte sui libri di greco e latino.
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