Come studenti
sentiamo la necessità di mobilitarci a fianco dei lavoratori e delle
lavoratrici che hanno convocato lo sciopero generale per il 6
settembre, iniziando così un lungo autunno di lotta e protagonismo
degli studenti.
Nonostante le scuole e le università siano ancora chiuse, vogliamo dare
un segnale di forte opposizione a questo governo, che pensa ancora una
volta di poter varare una manovra inaccettabile nascondendosi dietro il
dramma della crisi che non è stato in grado di affrontare e che sta
sconvolgendo il mondo.
Crediamo che a pagare i costi della crisi siano stati fin ora soltanto
i soggetti più deboli, proprio per questo non accettiamo che la manovra
economica mantenga ancora una volta l’impostazione che questo governo
ha dato a tutto il suo operato in questi anni: tagliare su servizi e
welfare, schiacciare e penalizzare i più deboli e lasciare intatti i
grandi patrimoni e gli sporchi guadagni di chi evade e ruba allo stato
italiano.
Questa manovra peserebbe ovviamente anche su noi studenti: già senza
ulteriori tagli le scuole e le università sono sul lastrico. Gli 8
miliardi di tagli hanno messo in discussione il carattere pubblico
delle nostre scuole, rendendole inaccessibili per molti studenti che
non hanno la possibilità economica di sostenere gli esorbitanti costi
della scuola, necessari per supplire ai tagli del governo, per non
parlare della chiusura o dell’accorpamento di molte scuole, della
diminuzione delle ore e l’assenza di aggiornamenti per insegnanti e
programmi.
Gli studenti universitari già vedono ridotte le possibilità di accesso
alle borse di studio che questo Governo vuole trasformare in prestiti
d’onore costringendo gli studenti ad indebitarsi per continuare il loro
percorso di studi.
Con la manovra alle porte, che prevede di tagliare ancora tutto il
possibile sugli enti locali, ci chiediamo in che modo sarà possibile,
in una situazione già disastrosa, garantire il diritto allo studio per
noi studenti, a partire dai trasporti, dai fondi per l’edilizia
scolastica, dai servizi…
Per questi motivi saremo in piazza a fianco di chi ancora una volta
difende i più deboli, contro un governo che vuole depredare la
democrazia e i diritti nel nostro Paese, per un’uscita dalla crisi
fatta di equità, difesa del pubblico, futuro e opportunità soprattutto
per i giovani.
Il
coordinatore nazionale Unione degli Universitari
Michele
Orezzi
La
portavoce nazionale Rete degli Studenti medi
Sofia
Sabatino
Elvira
Ricotta Adamo
Esecutivo
Nazionale UDU-Unione degli Universitari