Zygmunt Bauman, è uno tra i più
illustri e influenti pensatori, a livello internazionale. Sociologo e
filosofo inglese di origini ebraico-polacche, professore di Sociologia
all’Università di Leeds e di Varsavia. Famoso in tutto il mondo per i
suoi studi sulla connessione tra cultura della modernità e il
totalitarismo, sulla postmodernità e sulle questioni di attualità quali
la globalizzazione e i suoi effetti. Il saggio dal titolo L’etica in un mondo di consumatori,
risulta ad una prima lettura un libro complesso per le connessioni con
gli studi filosofici, antropologici, psicoanalitici ed economici,
infatti il contenuto del libro è ricco di citazioni e riferimenti di
opere dei più celebri studiosi della filosofia europea illuminista,
moderna e contemporanea. Ciò nonostante, l’autore ha la capacità di
rendere attrattiva ed interessante la lettura con linguaggio
trasparente e rigore scientifico, per accompagnarci ad approfondire le
problematiche relative agli aspetti economici, politici, sociali e
culturali della modernità, alla natura del potere e del consenso e
all’intreccio di culture facilitato dalla globalizzazione.
Il libro si apre con una scientifica ed affascinante comparazione tra
le vespe di Panama e le società contemporanee, per dimostrare come si
modella ai tempi d’oggi l’interazione sociale tra gli esseri umani. Un
gruppo di ricercatori della Zoological Society di Londra si reca a
Panama per studiare la vita sociale delle vespe locali. Le scoperte
fatte su questo studio hanno ottenuto come risultato che le
vespe, coabitando in sciami, non avevano dimostrato stati di
guerre tra un alveare ed un altro. Inoltre tra gli alveari si erano
verificati flussi di movimento necessari per compensare eccedenze o
ammanchi di popolazione determinati da cause locali ed, ancora, gli
studiosi avevano osservato che il coordinamento e la cooperazione tra
le vespe erano avvenuti senza che ci fosse stato un centro di potere.
Lo studio delle vespe di Panama risulta interessante per approfondire
gli studi antropologici sugli individui tra etnie differenti. Da qui la
considerazione dell’autore che viviamo in una dimensione sempre più
globale e in ogni paese, ormai, la
popolazione è una somma di diaspore. Ogni città di una certa
dimensione è, oggi, un aggregato di differenze etniche, religiose e di
stile di vita, dove la linea fra insider e outsider è tutt’altro che
visibile. In questa mescolanza di popoli e razze differenti il tema
della morale e l’invocazione amerai
il prossimo tuo come te stesso, che secondo Freud è uno dei
precetti fondamentali della vita civilizzata, è messo in discussione.
Ma come mai la morale, oggi, è così tanto discussa? Oggi il concetto di
morale è uguale al concetto di morale del passato? Perché nel concetto
di morale di oggi esiste quello che i tedeschi chiamano, usando il
termine francese, ressentiment?
Bauman colloca questi interrogativi sullo sfondo della società
capitalistica consegnataci dalla rivoluzione industriale e della sua
evoluzione globale verso una società post-industriale di consumatori.
Nella società globale, l’homo
politicus è stato sostituito dall’homo consumens e dalla società
del superfluo. Se i principi ispiratori della rivoluzione francese
furono: liberté, égalité, fraternité,
oggi, l’autore non ha dubbi che, il richiamo verso i nuovi valori:
della sicurezza ( invece della liberté),
della parità (invece dell’égalité)
e della rete (invece della fraternité)
sono diventati indispensabili e necessari.
Se qualche tempo fa bastava essere Europei per sentirsi capi e
dominatori ovunque si andasse, oggi è sorto da parte degli Europei un
forte interesse per una nuova
identità europea e per una ridefinizione della leadership
dell’Europa nel sistema planetario.
l’Europa dovrebbe ridefinire la propria identità sul piano globale,
puntando non solo allo sviluppo economico, ma valorizzando la propria
identità culturale e approfondendo, su questo sfondo, una più
approfondita analisi sulle caratteristiche della crisi in corso e sulla
necessità di prevenire i conflitti attraverso l’interscambio culturale,
la collaborazione ed il rispetto reciproco. L’uso della forza economica
o militare e l’invadenza politico-culturale non possono sostituire la
messa in campo di strategie condivise per affrontare i più gravi
problemi e gli squilibri delle società contemporanee. Ciò produce
instabilità e dà spazio al terrorismo internazionale, che non può
essere combattuto con le armi tradizionali. L’Europa, piuttosto
che gareggiare sul piano militare con gli Stati Uniti, dovrebbe far
valere, piuttosto, un primato “tanto spirituale quanto intellettuale”,
come dice Bauman, che si concretizza oggi nell’impresa di far
convivere, nell’Europa unita un patrimonio ricco e diversificato di
culture e linguaggi, dopo secoli di guerre feroci.
Zygmunt Bauman, L’etica in un mondo
di consumatori, traduzione di Fabio Galimberti, Laterza giugno
2011, pagine 235, euro 9.50.
Tra, alcune, delle più note pubblicazioni: Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone; Modernità
liquida; La società sotto assedio; Intervista sull’identità; L’Europa è
una avventura; Capitalismo parassitario; L’arte della vita; Consumo
dunque sono …
Rosita Ansaldi
rosita.ansaldi@tin.it