“Insegnare di meno,
apprendere di più», è La sfida della nuova didattica che il pedagogista
bolognese Franco Frabboni lancia, per Sellerio, alla vigilia del nuovo
anno scolastico, puntando il dito sulle ultime riforme, che «sviliscono
un bene fondamentale: l’istruzione pubblica». Il tema della scuola è,
prevedibilmente, uno dei più caldi nella saggistica italiana
dell’autunno.
Mentre ci si interroga su Noi domani, come ha fatto Vinicio
Ongini per Laterza nel suo viaggio (dai quartieri periferici di Torino,
Milano e Roma alle scuole dei piccoli indiani sikh), «nella scuola
multiculturale», la scuola che verrà, è sembrato necessario a Tullio De
Mauro, vero guru della materia, ripercorrere, per il Mulino, il cammino
di questa istituzione vituperata, fallibile quanto ineliminabile: Se
permettete parliamo di scuola. Scuola e lingua dall’analfabetismo
pre-unitario all’Italia delle immigrazioni, è una sorta di controcanto
a Togliamo il disturbo di Paola Mastrocola, una panoramica «d’autore»
che Nicola D’Amico ha preceduto con la sua Storia e storie della scuola
italiana (Zanichelli).
Altro punto centrale, da sempre per l’editoria, i drammi e i problemi
sociali e politici che incalzano. In reportage come Il naufragio di
Alessandro Leogrande, Feltrinelli: 1997, la vicenda mai raccontata del
primo «respingimento» in Italia, l’affondamento della piccola
motovedetta albanese «Kater I Rades» speronata da una corvetta della
nostra Marina. Nel saggio di analisi e di denuncia di Giancarlo
Feliziani Accadde a Mirafiori il 14 gennaio (Bompiani): la Fiat,
«l’assenza della sinistra...». In giustizia, (Rizzoli), i 30 anni con
la toga di Giancarlo De Cataldo, la magistratura «al di là delle
isterie della politica». La mappa della vita.
Volevo essere una farfalla, la filosofa Michela Marzano confessa:
«essere stata anoressica mi ha salvata» (Mondadori). La terza età,
«l’esistenza di una costruzione sociale delle età» secondo il sociologo
Enrico Pugliese (il Mulino). Anima e iPad, le «rivelazioni filosofiche»
di Maurizio Ferraris per Guanda: «parlare di iPad è parlare di un
supplemento d’anima, di un’anima di scorta...».
(da http://www3.lastampa.it/di mirella
appiotti)
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