Mentre gli
studenti della facoltà di Lingue possono esultare per la presenza di
docenti certi e motivati presso il corso di laurea che, a partire dal
prossimo anno accademico avrà sede esclusiva a Ragusa, quelli di
Agraria e Giurisprudenza, con il passare dei giorni, si rassegnano a
quello che sembra ormai un epilogo inevitabile.
Ieri sono stati pubblicati nel sito dell'Università di Catania 13 bandi
per selezione pubblica a posto di ricercatore universitario a tempo
determinato ai sensi dell'art. 24, lettera a), della legge n. 240/2010
(c.d. legge Gelmini). Si tratta dell'annunciato reclutamento dei
docenti di arabo, tedesco, giapponese, cinese, inglese, francese e
spagnolo, sia per l'insegnamento delle lingue che per quello delle
relative letterature, della Facoltà di Lingue.
I posti messi a concorso, in un momento senza dubbio difficile
della vita economica e sociale che l'Italia, e non solo, sta
attraversando, rappresentano un'indiscutibile opportunità per quei
giovani che vorranno intraprendere la carriera accademica, valorizzando
così i propri studi in una prospettiva scientifico-culturale di sicuro
interesse e dalle ricadute importanti, anche economiche, per la nostra
città. A darne notizia, il rappresentante Paolo Pavia che evidenzia
come "non si possa che essere soddisfatti nel vedere finalmente
realizzati, dopo anni di difficoltà e sacrifici, i risultati di uno
sforzo tenace, determinato e costante da parte di tutti coloro che ci
hanno creduto, a partire da quella pattuglia di docenti che lo scorso
anno scelse di lavorare affinché a Ragusa si realizzasse una Facoltà di
Lingue e Letterature straniere degna di questo nome".
Un anno che si apre dunque con le migliori aspettative per gli studenti
ragusani di Lingue, mentre i colleghi di Giurisprudenza manifestano
rabbia e forte preoccupazione. "Certamente - dichiarano dal comitato
spontaneo degli studenti - si sarebbe auspicato da parte
dell'Università un comportamento più flessibile, considerata la
disponibilità manifestata dal rettore in occasione dell'incontro
tenutosi qualche settimana addietro a Roma presso il Miur". Ma gli
studenti di Legge allargano la cerchia delle responsabilità. "Non può
sfuggire a nessuno - dicono - la superficialità e la scarsissima
attenzione manifestate, con pochissime eccezioni, da pressoché tutti
gli amministratori e i politici locali. E così, se non può che far
piacere apprendere che tutti i capigruppo al Consiglio provinciale
hanno richiesto un incontro col rettore per cercare di risolvere la
situazione in extremis, non è possibile dimenticare come, da una parte,
un paio di settimane fa l'intera maggioranza consiliare, incurante
dell'estrema delicatezza delle trattative intavolate dal Consorzio, ha
tagliato all'ente ben 350 mila euro".
(di Michelangelo Barbagallo da http://www.ragusanews.com)
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