Sarà il
blitz di Ferragosto, l’ennesimo ai danni dei professori e del
personale amministrativo della scuola. Siamo
al 2 agosto e ancora il ministero dell’Istruzione non ha deciso sulla
base di quali graduatorie provvederà all’immissione in ruolo dei
precari, sempre che ci siano vista l’esiguità dei posti disponibili
soprattutto alle superiori.
Va ricordato che in virtù anche di una sentenza della Consulta è stato
consentito, per esempio, a chi è di Reggio Calabria di entrare nelle
graduatorie di una provincia, una sola, diversa dalla propria. C’è
stata la corsa ad inserirsi al nord di docenti spesso con un punteggio
più alto di quelli già presenti. Sul punto si è sempre opposta la Lega,
ma
tant’è.
L’orientamento del ministero è però sempre stato quello di non
tenere conto delle graduatorie siffatte, dette a pettine, e di lasciare
in vigore quelle redatte nell’estate del 2010-2011, per le immissioni
da retrodatare allo scorso anno scolastico. Quale che sia la decisione provocherà un
mare di polemiche e raffiche di ricorsi.
Sono anni che il Miur adotta provvedimenti che riguardano il futuro di
migliaia di persone quando queste ultime sono in ferie, se possono, o
staccano un po’ la spina dai propri affanni. Non è escluso quindi che se non è questo
fine settimana, sarà la prossima decisiva per capire in virtù di quali
graduatorie i precari entreranno di ruolo.
È questo il modo in cui si gestiscono le cose della scuola da tre anni.
Comunque vada sarà il caos.
(da http://www.unita.it/scuola)
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