La "crociata" dei
precari della scuola parte da Bari, passando per Trani. Sono oltre 800,
infatti, i ricorsi per la stabilizzazione promossi dalla Cgil (440) e
Ugl, destinati a crescere per effetto delle recenti sentenze del Tar di
Trani, che in dieci giorni ha dato ragione a due insegnanti e un
operatore amministrativo, immessi in ruolo a tempo indeterminato.
È proprio il dispositivo di una delle sentenze che che permette ai
sindacati di sfoggiare
ottimismo.
Perché oltre a rappresentare un importante precedente, porta con sé
anche una critica: "Non può dirsi che la raffica degli interventi del
legislatore scolastico brillino per chiarezza e per coerenza – scrive
nella motivazione il giudice La Notte Chirone – in quanto danno l´idea
di qualcosa di raffazzonato, di disposizioni messe insieme alla meglio,
in modo frettoloso e casuale, più per correggere errori e sviste del
passato che non per dar vita a un complessivo e organico disegno
normativo". Un´opinione condivisa dai sindacati che continuano a
promuovere lo strumento del ricorso nonostante l´ultima finanziaria
abbia introdotto il pagamento di un contributo per tutte le vertenze in
materia di lavoro. Ma i giudici pugliesi possono contribuire a cambiare
la storia. L´arma dei ricorsi rischia di provocare un crollo economico
per il Miur: oltre alla riammissione del lavoratore, c´è anche il
risarcimento del danno pari a sette mensilità dell´ultima retribuzione.
"Siamo consapevoli delle nostre ragioni – spiega Claudio Menga,
segretario provinciale Flc Cgil – e ogni nostro ricorso è stato
vagliato attentamente". I tribunali, intanto, danno ragione ai docenti
meridionali anche nella querelle sui punteggi "pompati" nelle
graduatorie, come è successo a Torino dove 17 pratiche sono state
depennate. Dodici però erano di docenti torinesi.
(da La Repubblica di Fulvio Di Giuseppe)
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