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Didattica: L’eccessiva legiferazione sui debiti scolastici ci costringe a fare un passo avanti e due indietro.

Normativa Utile

Dice la saggezza popolare:  “prevenire è meglio che curare”.  Per questo Giovanni Bosco inventò un sistema pedagogico semplice e popolare ma impegnativo, quello preventivo appunto.  Egli fu essenzialmente un uomo di azione e per molti anni i suoi collaboratori insistettero perché mettesse per iscritto le sue idee. Ma solo nel 1877 (a 11 anni dalla sua morte), don Bosco scrisse sette paginette dal titolo "Il sistema Preventivo nella educazione della gioventù". Se l’800 fu definito "il secolo pedagogico", certamente il fondatore della congregazione  salesiana non si può collocare accanto ai grandi teorici della pedagogia: Comenio, Pestalozzi, Montessori, Rousseau, Froebel … Tuttavia meraviglia il fatto che la sua fama e i suoi metodi abbiano superato le tradizioni confessionali e nazionali, per essere accolti con simpatia e positivi apprezzamenti anche in ambienti non cristiani, in tutto il mondo. Non è improbabile che fattore determinante della vasta risonanza sia la modernità del sistema che accoglie tutto quanto di positivo offre la cultura e la civiltà di ogni contesto ambientale, rifiutando ciò che è rigido e legato a visioni riduttive e miopi.

Sistematicamente a scuola, alla fine di ogni anno, si apre il dibattito sulla utilità o meno di promuovere - in un modo o nell’altro – gli alunni facendoli passare ai livelli scolastici successivi: alcuni promossi senza alcun aiuto, perché capaci di meritare da soli la prosecuzione degli studi; altri con un aiutino o un aiuto o una “pedata”; taluni messi in standby (giudizio sospeso in alcune discipline) e poi varati comunque; qualcuno promoveatur ut amoveatur! Statisticamente i non-promossi sono una bassa percentuale formata soprattutto da alunni che non frequentano un congruo numero di lezioni, che abbandonano gli studi  o che non arrivano al 6 in condotta.

Da un po’ di tempo a questa parte tutti gli “scuolaologhi” ci riempiamo la bocca con un parola che ognuno decodifica a suo uso e consumo: il “merito”. L’avv. Gelmini la applica in forma riduttiva al corpo insegnante, per il prof. Giorgio Israel bocciare gli alunni fa bene al merito (cfr. post su aetnanet.org del 27 u.s.), la OCSE suggerisce di sopprimere la non-promozione. Al vecchio prof. piace  scartabellare la legislazione scolastica degli ultimi 15 anni riguardante  la valutazione in itinere e quella degli scrutini finali. E’ un elenco arido e numerico ma che mette il dito nella piaga del sistema scuola: non si possono cambiare in continuazione i pilastri strutturali del sistema valutativo se no si rischia l’overdose normativa imponendo di fare un passo avanti e due indietro ai lavoratori della conoscenza. A chi vuole evitare la lettura di questo lungo elenco suggerisco di leggersi la conclusione finale.

Tutto cominciò con l’abolizione degli esami di riparazione a settembre. (D.L. 729 - 23 dic. 1994).  Qualche mese dopo l’OM. 313, 9 novembre 1994 affida al collegio docente e al consiglio di classe di deliberare sugli IDEI. Poi venne l’OM. Scrutini finali n. 80, 9 marzo 1995 – art. 12 (Reiterata e integrata da: OM. 117, 22 marzo 1996; OM. 266, 21 aprile 1997 eclissata subito dalla OM. 330, 27 maggio 1997):  Il collegio dei docenti doveva determinare  i criteri da seguire per lo svolgimento degli scrutini, anche in relazione all'abolizione degli esami di riparazione, al fine di assicurare omogeneità di comportamenti nelle decisioni di competenza dei singoli consigli di classe. Nel giugno 1995 il DL. 253,  inserì nel Testo Unico, 297/94 l’art. 193 bis sugli IDEI ma per effetto dell'art. 17 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 fu abrogato. Arrivano quindi le indicazioni operative della CM. 492, 7 agosto 1996 sugli interventi didattici ed educativi: Le scuole ebbero piena autonomia all’interno di tra le 7 (sette) opzioni suggerite: a) realizzazione degli interventi di recupero nei giorni antecedenti l'inizio delle lezioni; b) svolgimento dell'attività integrativa in orario aggiuntivo; c) integrazione dell'attività di recupero e di quella di approfondimento nell'orario curricolare anche attraverso il modello delle classi aperte e una scansione flessibile delle lezioni diversa da quella settimanale; d) attivazione della «pausa didattica» con la quale si segna il passo nello sviluppo del programma favorendo il recupero ed il consolidamento delle conoscenze; e) destinazione aggiuntiva di un congruo numero di giorni, oltre i 200 di effettive lezioni e previa interruzione dell'ordinaria attività didattica, per lo svolgimento di interventi didattici ed educativi integrativi mirati, destinati agli studenti il cui profitto risulti insufficiente; f) riduzione dell'unità oraria della lezione con la conseguente utilizzazione degli spazi orari residui in favore di interventi integrativi, in analogia a quanto previsto, per le attività sperimentali, dall'art. 41, comma 4, del C.C.N.L. per il comparto scuola; g) organizzazione dell'attività di recupero per gruppi di alunni, assistiti anche da allievi scelti quali tutori dei gruppi medesimi. La CM. 175, 2 aprile 1998 ribadì chiaramente l’obbligo di saldare il debito formativo. L’OM. 128, 14 maggio 1999  ripeteva  le precedenti OM sugli scrutini e precisava che “la frequenza assidua e la partecipazione attiva alla vita della scuola sono elementi positivi che concorrono alla valutazione favorevole del profitto degli studenti nello scrutinio finale”. Il DPR 275, 8 marzo 1999 (Regolamento dell’autonomia) si parla dei debiti agli Art 4,6 ; 8,1g; 14,2 ripetendo che le Istituzioni scolastiche stabiliscono i criteri di recupero dei debiti. L’OM. 126, 20 aprile 2000 all’art. 2 c.1 recitava: Sono confermate le disposizioni dell'ordinanza ministeriale 14/5/1999, n. 128, con le seguenti modifiche e integrazioni. (…) 2. Nel caso di promozione con debito formativo, nel prospetto degli scrutini affisso all'albo vengono altresì evidenziate la disciplina o le discipline in cui l'alunno non ha raggiunto totalmente la sufficienza. (…). L’OM. 90/2001 (prorogata nel 2002…) ridefinisce tutta la questione dei debiti negli articoli 13 e 14. Il D.M. 42 del 22 maggio 2007  rimodulava la tabella crediti triennali per gli esami di stato e stabiliva nuovi criteri per saldare i debiti scolastici dal 2008 in avanti. “Basta con gli sconti e con i condoni -  dichiarava il ministro Fioroni. I debiti nella vita vanno saldati e onorati sempre, anche a scuola. Occorre valorizzare il merito per stimolare tutti a dare il meglio perché il livellamento verso il basso non aiuta nessuno”. Ogni decisione spettava  sempre al Collegio dei docenti e al consiglio di Classe. Col Decreto n. 80 del 3 0ttobre 2007 di Fioroni: Sembrò che avesse  reintrodotti  gli esami di "Settembre".  L’OM. n. 92 del 5/11/2007 riprende e "ordina" il precedente decreto dello stesso. La CM. 4 giugno 2008 prot. n. 6163, dell’avv. Gelmini ma firmata dal dir. Dutto, verte sull’attività di recupero dei debiti  e gli scrutini finali. Poi ancosra, la CM. n. 12 febbraio 2009 istruisce sul recupero delle carenze formative. Finalmente il DPR 22/6/2009 n 122 mette una pietra “epocale” col Regolamento recante norme coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni.

Un giorno Giovan­nino Bosco, volendo prendere una “lippa” di ricambio sull'arma­dio di cucina, sale su una sedia, ma nella fretta urta nella olla che cade a terra e si spezza, versando tutto l'olio sul pavimento. Confuso, si dà da fare per spazzar via tutto. Ma come farà a tener la cosa nascosta alla mamma? L'olio è così caro! Pensa e ripensa, va incontro alla madre che è andata al mercato. D'un tratto la vede da lontano. Svelto, taglia un bel ramo da una siepe, lo pota ben bene e corre verso la mamma.  - Come state, Mamma? Avete fatto buon viaggio? - Sì, Giovannino, e tu sei stato buono?. - Oh, sentite, mamma, volevo dire... Prendete! -  (e le porge la verga). - Eh, tu me ne hai fatta qualcuna delle tue! - Sì, mamma, questa volta l'ho fatta grossa e merito il castigo. - Che ti è successo? - Ho rotto il vaso dell'olio -  (e narrò il fatto). - Giovannino, mi dispiace per l'olio, ma sono con­tenta che non dici bugie a tua madre. Un'altra volta sta' più attento, perché, lo sai, l'olio è caro! (…) La mamma sorrise e Giovannino l'abbracciò.

Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com









Postato il Venerdì, 29 luglio 2011 ore 14:00:00 CEST di Giovanni Sicali
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