Precari contro
precari. Da una parte i romani,
insegnanti della scuola primaria in attesa da anni di un posto fisso.
Dall´altra i forestieri, praticamente tutti meridionali, che hanno
chiesto il trasferimento a Roma in cerca di miglior fortuna. Nel mezzo,
la graduatoria delle polemiche. I romani si sono ritrovati
scavalcati in blocco da centinaia di precari del Sud, soprattutto
casertani, che si sono inseriti con dei punteggi altissimi. «Forse
troppo alti», sostiene maliziosamente qualcuno. E in attesa della
sicura valanga di ricorsi all´ufficio scolastico provinciale, tre
docenti di Roma hanno chiesto aiuto alla Lega Nord, al senatore Mario
Pittoni, capogruppo del Carroccio in commissione Istruzione, «perché
vogliamo vedere i titoli di tutti i candidati che ci hanno
superato».
I fatti. Il 13 luglio a Roma è uscita la graduatoria provvisoria
per la scuola primaria, l´elenco comune e quello degli insegnanti di
sostegno. Quest´ultimo è praticamente raddoppiato. C´erano 836 nomi in
lista nel 2010, sono diventati 1482 nella nuova, ingrassata da circa
640 trasferimenti in ingresso. A scioccare i precari romani è stato
scoprire che le prime duecento posizioni erano occupate dagli esterni,
la maggior parte provenienti dalla provincia di Caserta. Ma anche da
Napoli, Frosinone, Salerno. Chi fino all´anno scorso era papabile per
un posto di ruolo come insegnante di sostegno o per una supplenza, si è
ritrovato scaraventato a metà classifica.
Sorte che è capitata anche a Valentina C., 26 anni, laurea con 110 e
lode e tre master alle spalle. Dopo tre anni di supplenze, si è
ritrovata in 474esima posizione, con poche speranze di lavorare il
prossimo anno. E quando ha visto che tra i primi cinque della
graduatoria c´era una precaria di Caserta di appena due anni più
anziana, con il suo stesso profilo professionale (titoli culturali e di
servizio) ma il doppio del punteggio, si è accorta che qualcosa non
tornava. È lei che, insieme alle colleghe Anna M. e Valeria S., dopo
alcuni giri andati a vuoto («ci siamo presentate alla Provincia, alla
Regione e alla Cisl») è andata dal senatore leghista Pittoni, quello
che aveva proposto un bonus di 40 punti, mai approvato, per chi non si
sposta dalla provincia. Una proposta che doveva difendere - secondo
l´ottica leghista - le cattedre del Nord dall´assalto dei meridionali
in arrivo da regioni, come la Sicilia, dove i tagli alle cattedre sono
stati pesantissimi.
Racconta Pittoni: «La questione dei superpunteggi è tutta da
approfondire, perché in certe aree pare ne siano in possesso docenti
giovani. I controlli sono scarsi, per non dire nulli. Gli insegnanti
romani chiedono di essere agevolati nell´accesso ai fascicoli dei
docenti trasferiti per verificarne i titoli e il ministero
dell´Istruzione ha inoltrato una circolare in proposito. Inoltre
vogliono garanzie sull´applicazione dell´articolo 9 comma 17 del
decreto sviluppo (per attingere dalle liste dell´anno scolastico
2010/2011 per l´immissione in ruolo, ndr)».
L´arrivo dei precari del Sud non riguarda solo l´elenco del sostegno
della scuola primaria. Ma questo settore è particolarmente appetibile
perché ci sono più posti liberi rispetto alle medie o alle superiori.
21 mila docenti precari in tutto a Roma, di cui 5000 trasferimenti. Per
la Cgil scuola «è una polemica strumentale. Chi ha dei dubbi sui
punteggi - dicono - può fare ricorso all´ufficio scolastico, non ci
sembra che su Roma ci siano particolari crisi». La sintesi più efficace
arriva dal segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima:
«Non so se le tre ragazze si sono presentate ai nostri uffici, ma di
sicuro questa è una guerra tra poveri». (da la Repubblica
di Fabio Tonacci)
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