Mentre i Tribunali del
Lavoro di tutta Italia danno ragione ai precari che stanno ricorrendo
per il diritto all'immissione in ruolo dopo tre anni di contratti a
termine e per il diritto al riconoscimento degli scatti di anzianità,
il governo cerca di aggirare l'ostacolo. In data 19 luglio 2011, presso
l'Aran, CISL, UIL, SNALS e Gilda, (la CGIL si è riservata di valutare
il piano con i propri dirigenti prima di decidere se firmarlo o meno) è
stata sottoscritta la grande promessa del piano assunzioni, applicando
la filosofia di Marchionne anche nella scuola: posti di lavoro
stabili, pochi e con il contagocce, in cambio di diritti.
Il piano triennale di assunzioni nella scuola (al 1 settembre 2011 i
posti vacanti di organico di diritto ammontano a 67mila unità, di cui
30.500 docenti e 36.700 Ata, ma non è ancora chiaro se saranno coperti
da assunzioni a tempo indeterminato subito o, appunto, in tre anni) è
stato subordinato all’esito di una specifica sessione negoziale.
E’ stato siglato un contratto separato e in deroga al Contratto
Nazionale, per i nuovi assunti, il quale prevede il congelamento delle
ricostruzioni di carriera per i precari che stipuleranno l’agognato
contratto a tempo indeterminato.
Ma vediamo di spiegare l’imbroglio.
Nella scuola esistono varie fasce stipendiali:
classe 0 fascia da 0 a 2 anni
classe 3 fascia da 3 a 8 anni
classe 9 fascia da 9 a 14 anni
classe 15 fascia da 15 a 20 anni
classe 21 fascia da 21 a 27 anni
classe 28 fascia da 28 a 35 anni
classe 35 da 35 anni in poi
Dopo i 35 anni di anzianità lo stipendio non subisce più variazioni per
progressione di anzianità.
Con l'accordo del 19 luglio, le posizioni stipendiali sono state così
riviste:
• 6 fasce stipendiali, invece delle 7 attuali ;
• Scompare la intermedia 0-2 e si passa direttamente alla 0-8
Fino ad oggi l’Amministrazione impiegava mediamente due anni per
sbrigare la pratica, quindi dopo tre
anni dall’immissione in ruolo, all’ex precario veniva riconosciuta
nello statino l’anzianità e gli arretrati (dal
1 settembre dell’anno dopo l’immissione in ruolo – dopo l’anno di
prova).
La profonda discriminazione, per chi ha collezionato anni ed anni di
precariato, stava nel fatto che non
tutto il pre-ruolo viene riconosciuto: solo i primi quattro valgono
interi, gli altri solo per i due terzi.
Senza contare la disparità di trattamento per il personale che, pur
svolgendo lo stesso lavoro del
personale di ruolo, non percepisce – come precario - gli scatti di
anzianità.
Su questo i Tribunali del Lavoro di tutta Italia stanno emettendo
sentenze favorevoli ai precari che sono
ricorsi per il diritto appunto a percepire gli scatti di anzianità.
Con questo accordo, essendo stati ridotti i gradoni retributivi da 7 a
6, mentre fino ad oggi i neoassunti
maturavano il primo scatto di anzianità dopo tre anni di servizio ora
passano direttamente al secondo
dopo otto anni di servizio. In pratica è stato cancellato il secondo
gradone retributivo (da 3 a 8 anni) e ora
i nuovi immessi in ruolo si vedranno congelati gli scatti di anzianità
e lo stipendio fino al nono anno di
servizio quando entreranno in classe 9 - fascia da 9 a 14 anni.
In cambio di già misere assunzioni si allunga la carriera e si riducono
gli stipendi per i nuovi assunti,
puntando alla cancellazione del Contratto Collettivo e al superamento
della progressione automatica
delle carriere.
Il personale della scuola, come progressione di carriera, poteva godere
solo degli scatti di anzianità,
ma la manovra economica dell’estate scorsa ha cancellato per tre anni
tali scatti e la manovra economica
di questi giorni ne ha cancellato un quarto.
Insomma, da una parte si intende attuare nella scuola la cosiddetta
riforma Brunetta per premiare il
presunto “merito” (legare i premi ai quiz invalsi od altro?) dall’altra
si bloccano gli scatti di anzianità per
tutti e si congelano gli anni di servizio pre-ruolo per i precari
neo-assunti.
Dal 2005 ad oggi ci sono stati ben 275 mila pensionamenti, tra docenti
e personale A.T.A., mentre 155
mila sono i posti finora cancellati a seguito dei tagli.
I posti vacanti di organico di diritto, e i posti disponibili di
organico di fatto, decine e decine di migliaia
nonostante i tagli straordinari della legge 133/08, sono stati occupati
in questo periodo con i precari,
proprio perché su un contratto a termine, mediamente, l’Amministrazione
“risparmia” circa 9.000 € l’anno;
questo perché i supplenti fino al 30 giugno non percepiscono gli
stipendi estivi e, soprattutto, perché i
precari non percepiscono gli scatti di anzianità, anche dopo decenni di
servizio.
Il congelamento della carriera e degli scatti di anzianità per i
neo-assunti, rivela, senza ombra di
mistificazione, perchè nella scuola lavorano circa 250.000 precari –
quasi un quinto dei docenti e
quasi la metà del personale ata: non si tratta certo di una eredità
lasciata alla Gelmini da scelte politiche
del passato, non si tratta di precari assunti come ammortizzatore
sociale, il problema non sono le
graduatorie farraginose che non funzionano, o i meccanismi di
formazione dei docenti; si tratta solo di
una questione di sfruttamento, di una questione di costo del lavoro da
abbassare; conviene pagare
meno i precari che assumerli a tempo indeterminato, a meno che … non si
accontentino di continuare
ad essere pagati da precari, con stipendi da fame, per tutta la vita
lavorativa.
Insomma Marchionne fa scuola:.
NO A QUALSIASI ACCORDO CAPESTRO SULLA PELLE DEI PRECARI, E AD ACCORDI
CHE
CANCELLANO DIRITTI PER I PRECARI E PER TUTTA LA CATEGORIA.
INVITIAMO I PRECARI AD AUTORGANIZZARSI DAL BASSO PER :
LE ASSUNZIONI IMMEDIATE SU TUTTI I POSTI DISPONIBILI
IL RITIRO DEI TAGLI E DELLA RIDUZIONE DEI DIRITTI E DEGLI STIPENDI PER
I NEO IMMESSI IN
RUOLO
LA PARITA’ DI TRATTAMENTO TRA PERSONALE A TEMPO DETERMINATO ED
INDETERMINATO
I COBAS – COMITATI DI BASE DELLA SCUOLA SARANNO AL LORO FIANCO
Comitati di Base
della Scuola sede nazionale
internet: www.cobas-scuola.it -
e-mail: mail@cobas-scuola.org