L'accordo
siglato all'Aran da Cisl, Uil, Snals e Gilda, propedeutico alle
"teoriche" 67000 immissioni in ruolo, rappresenta un ricatto
insopportabile e odioso per i lavoratori della scuola, costretti dopo
anni di precariato a dover sottostare ad uno scambio lavoro vs diritti.
A fronte di 150000 tagli e 250000 pensionamenti dal 2005, si
contro-bilancia il "piatto di lenticchie" delle immissioni in ruolo con
un salario d'ingresso che differenzia i lavoratori in base all'anno di
immissione in ruolo (a parità di mansioni), con il blocco dei contratti
per 9 anni ed una decurtazione dello stipendio dal 2 al 6 % in meno
rispetto ai colleghi assunti fino all'anno precedente.
"Ancora più insostenibile risulta questo ricatto" - afferma Luigi Del
Prete, dell'Usb Scuola Palermo - "se si prende in considerazione
l'entità delle assunzioni in ruolo che riguardano il Sud Italia e in
particolare la Sicilia. Secondo la tabella-proiezione Cisl scuola, che
ultimamente sembra svolgere la funzione di CAF del Governo, il 50% del
contingente per le assunzioni potrebbe concentrarsi in cinque regioni
del Nord Italia (Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana ed Emilia) mentre
ad una regione come la Sicilia verrebbe riservato appena il 3,5 % dei
posti (2247 Ata e 125 docenti ...... in Molise 129 docenti !!!).
"Siamo dinanzi ad una sproporzione insostenibile ed immotivata" -
sostiene il responsabile provinciale - "che non tiene conto della
consistenza numerica delle Graduatorie ad Esaurimento, della
popolazione scolastica, delle reali esigenze d'organico e dell'alto
tasso di precariato, come già dimostrato dalla recente sentenza
del Consiglio di Stato (n. 4286 del 6 luglio 2011) che ha evidenziato
il criterio di "arbitrarietà" applicato dal Miur nello stabilire il
contingente annuale per le immissioni in ruolo"
Per la Sicilia, ma in generale per il Sud Italia, il "piano lavoro in
cambio diritti" - aggiunge il responsabile provinciale - "potrebbe
pendere solo dalla parte della perdita dei diritti dei lavoratori della
scuola, che dopo anni di precariato, disoccupazione e l'introduzione di
contratti para-subordinati (Accordi Miur-Regione), sono
ricompensati con "poche briciole" e ancora tante "lacrime e
sangue". "E' giunto il momento di rifiutare ricatti ed accordi-inciuci"
- conclude il responsabile provinciale - "che non fanno altro che
acuire le divisioni tra lavoratori del nord e del sud, precari e di
ruolo, ed ora tra stabilizzati prima e dopo il 1 settembre 2011. C'è un
solo modo per avere contingenti equi non soggetti a logiche di parte; a
fronte di 150000 tagli e 250000 pensionamenti dal 2005 il sistema
scuola è in grado di assorbire fin dal 1° settembre 2011 tutti i
precari presenti nelle Graduatorie ad Esaurimento dit tutta Italia a
costo zero ...... ma ci preferiscono divisi, ricattabili e senza
diritti"
USB P.I. PALERMO
coordinamento Scuola
palermo.scuola@usb.it