Per
la prima volta il contratto nazionale integrativo sulla mobilità
annuale (utilizzazioni e assegnazioni provvisorie) non viene
sottoscritto dai sindacati del comparto e così quest’anno le operazioni
saranno regolate esclusivamente da un atto unilaterale del Ministero.
Una ipotesi di contratto era stata siglata il 13 maggio scorso; ma
pochi giorni fa il Dipartimento della Funzione Pubblica ha fatto sapere
che alcune disposizioni non sono legittime in quanto in contrasto con
le norme del “decreto Brunetta”.
I rilievi mossi dalla Funzione Pubblica riguardano gli
art. 4, 11-bis, 15 e 21 in quanto relativi a materia non contrattuale.
L’art. 4 concerne l’assegnazione del personale docente ai plessi e alle
classi, l’art. 11 bis riguarda le modalità di copertura dei posti
scoperti di dsga, l’articolo 15 è relativo alla assegnazione del
personale Ata alle sedi associate, alle succursali e ai plessi mentre
l’articolo 21 tocca i problemi delle attività di formazione finalizzata
alla riconversione professionale.
Il Miur ha proposto di stipulare il contratto eliminando però il testo
dei 4 articoli in questione.
Tutti i sindacati hanno valutato come “irricevibili” le osservazioni
della Funzione Pubblica e si sono quindi rifiutati di sottoscrivere
l’accordo.
Per consentire che le operazioni di mobilità annuale si svolgano
comunque al più presto il Ministero si è impegnato ad emanare quanto
prima un atto unilaterale.
Si prevede a questo punto che l’atto ministeriale venga diramato in
settimana.
I sindacati hanno chiesto non meno di 10 giorni di tempo per la
presentazione delle domande da parte dei docenti a partire dal momento
in cui saranno disponibili i moduli.
In concreto se ne parla dunque per i primi giorni di agosto.
Un altro problema si aggiunge alle difficoltà che già si frappongono al
regolare avvio del nuovo anno scolastico.
(di R.P. La Tecnica della Scuola)
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