Davanti alla
scuola, per vedere i tabelloni con i risultati della Maturità, non ci
volevano credere: bocciati. In sette nella stessa classe, una quinta
del liceo scientifico Sabin. Gli unici non promossi all'esame di Stato
della scuola. E i genitori protestano, vogliono capire le motivazioni
di una decisione "inattesa, anomala, ingiusta", dicono. Non solo. Sei
famiglie si sono rivolte a un legale per valutare se fare un ricorso al
Tar. "Per ora abbiamo chiesto alla scuola l'accesso agli atti,
vogliamo capire dai verbali cosa è successo a questi ragazzi durante
l'esame, una concentrazione così alta di bocciati nella stessa classe è
un caso più unico che raro", spiega l'avvocato che sta studiando la
possibilità del ricorso. "Ne hanno bocciati il trenta per cento, sette
su 24, nella stessa classe, la situazione è anomala", racconta un papà
di uno degli studenti bocciati. "I professori non ci hanno nemmeno dato
le motivazioni sull'andamento delle prove, eppure dovranno giustificare
una percentuale così alta di insuccessi, hanno preparato loro i nostri
figli, li hanno ammessi all'esame, la mia aveva solo un cinque, il
resto erano tutti sei e sette. E' venuta a casa soddisfatta della sua
prova, anche i suoi amici lo hanno confermato. Come è possibile una
bocciatura? Per noi e per lei è stata una doccia fredda. Vogliamo
capire cosa è successo, per questo ci siamo rivolti a un legale".
Tra i ragazzi bocciati c'era anche chi aveva già comprato i libri per
fare l'esame di ammissione all'università.
L'avvocato spiega che si tratta di situazioni didattiche dei ragazzi
"non così drammatiche", non tali da giustificare quanto successo, un
verdetto così duro. "Ci sono studenti ammessi anche con sette e otto
nelle varie materie. Far perdere un anno ai ragazzi non è cosa da
poco". "Doveroso per noi - spiega un genitore - è almeno dire ai nostri
figli che se ritengono di avere avuto un'ingiustizia devono lottare".
(di Ilaria Venturi da http://bologna.repubblica.it)
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