Via libera a 67
mila assunzioni nella scuola dal prossimo 1 settembre. Saranno infatti
immessi in ruolo 30.482 docenti e 36.488 ausiliari tecnici e
amministrativi (Ata). E' questo il risultato raggiunto oggi, a Palazzo
Chigi, durante un incontro tra il ministro dell'Istruzione,
dell'Universita' e della Ricerca Mariastella Gelmini, il ministro della
Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, il sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio Gianni Letta e i sindacati di categoria. E'
iniziata cosi' la prevista fase negoziale del Piano triennale per
l'assunzione a tempo indeterminato di docenti e Ata, nell'arco degli
anni 2011-2013, sulla base dei posti vacanti disponibili in ciascun
anno.
''Il piano e' triennale - spiega all'ASCA il
segretario generale Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi - e riguarda circa
65 mila persone e, per tutti gli anni, i posti vacanti: dunque sono 65 mila nell'anno scolastico
2011-2012 e dal 2012-2013 quanto sara' il turn-over, noi ci siamo
sbilanciati a fare un'analisi e pensiamo che siano circa 30 mila
persone, tra persone docenti e non docenti, negli anni successivi al
primo per un totale alla fine di circa 120-125 mila persone in tre
anni''.
Ed e' cosi' che ''al primo settembre entreranno in ruolo circa 65 mila
persone che sono persone che coprono un posto libero e vacante
sull'organico di diritto e cosi' per l'anno prossimo non ci saranno
precari sull'organico di diritto.
Poi, il prossimo anno andranno in pensione altri insegnanti liberando
posti sull'organico di diritto e il piano triennale ricopre questi
posti delle persone che sono andate in pensione con altrettanti precari
che saranno su quell'organico di diritto 2012-2013 e cosi' anche per
l'anno successivo''.
Per essere prudenti, a fronte della cifra di 67 mila, e' meglio parlare
di circa 65 mila persone ''perche' per esempio nella finanziaria si
parla dei docenti inidonei che stanno presso i provveditorati e che
dovranno essere o posti in pensione o andare a ricoprire un altro
posto. Quindi questi inidonei potrebbero portare a una diminuzione dei
67 mila forse a 65 mila, forse a 64 mila''.
I docenti che entreranno in ruolo,
ricorda Nigi, ''sono supertitolati, hanno vinto il concorso, sono
abilitati, hanno due-tre lauree, devono fare un anno di prova (i non
docenti solo 4 mesi) e alla fine dell'anno di prova diventano
ordinari''. Invece, i circa 22 mila docenti precari del prossimo anno
''copriranno un posto libero e vacante, ma sull'organico di fatto,
un'invenzione per non rendere disponibili questi posti''. Su questo
fronte, ''l'azione del sindacato e' quella di cercare di riunire i due
organici di diritto e di fatto attraverso un organico funzionale di
istituto pluriennale che dovrebbe metter fine a questa barzelletta: ho
persone che coprono posto vacante e disponibile, ma in un organico che
non e' di diritto. Se riuscissimo a unificarlo ci sarebbe un'ulteriore
immissione in ruolo''.
Tornando all'accordo raggiunto oggi Nigi ricorda che ''abbiamo fatto un
accordo, il culmine di un percorso di grandi richieste dei sindacati,
ma e' solo un accordo che va concretizzato in sede Aran con un atto di
indirizzo che il Governo si e' impegnato a predisporre per domani dove
i sindacati con l'agenzia tratteranno per sistemare la definizione
dell'immissione dei ruoli di queste 65 mila persone. Questo atto di
indirizzo, oltre i numeri precisi, avra' anche un meccanismo che
congelera', rendera' meno oneroso la cosiddetta 'ricostruzione di
carriera' di questi precari''. Quindi domani va l'atto di indirizzo
''verosimilmente martedi' saremo convocati noi come sindacati
rappresentativi, Cigl, Cisl, Uil, Snals Confsal e Gilda, l'Ugl non
sara' al tavolo, e martedi' si arrivera' a stringere per dire come
funziona un'immissione in ruolo in invarianza di spesa''.
Il Piano, come ricordato dal ministero
dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, gia' deciso e
approvato da alcuni mesi, ''evitera' la formazione di nuovo precariato
in futuro e risponde ad una nuova filosofia: prevede infatti
esclusivamente assunzioni basate sul reale fabbisogno del sistema
d'istruzione, come sara' sempre, d'ora in poi, per tutte le assunzioni
nel mondo della scuola''.
Il Piano e' ''ad invarianza dei saldi di finanza pubblica e agisce in
continuita' e coerentemente con la politica di razionalizzazione''.
L'accordo raggiunto oggi a palazzo Chigi, ha commentato il ministro
Mariastella Gelmini, ''ha un particolare significato. Dal prossimo anno
scolastico il piano di assunzioni trovera' piena attuazione, garantendo
da un lato stabilita' al personale della scuola e dall'altro la
continuita' didattica, indispensabile per elevare la qualita'
dell'offerta formativa''.
''Ad invarianza di spesa - ha concluso - come e' doveroso in un momento
di crisi, siamo riusciti a dare una risposta forte al precariato.
Questo risultato e' frutto della collaborazione fra Governo e sindacati
a cui va il mio ringraziamento''. (ASCA)
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