O Italia, a cor ti
stia
far ai passati onor; che d’ altrettali
oggi vedove son le tue contrade,
né v’è chi d’onorar ti si convegna (...)
Perché venimmo a sì perversi tempi? ( Leopardi, Sopra il
monumento di Dante…)
[…]”Amico mio, questo secolo è un secolo di ragazzi, e i pochissimi
uomini che rimangono, si debbono andare a nascondere per vergogna, come
quello che camminava diritto in un paese di zoppi” (Leopardi, Operette
morali).
Un nano- ovverosia un uomo di bassa statura- che fa politica non
c’è nulla da eccepire: l’intelligenza non si misura a” palmi “o
con il metro del sarto! Del resto, “ piccola botte, spesso - si
dice- fa buon vino”!
Per non dire che nani sulle spalle di giganti- volendo - potrebbero
anche arrivare a vedere più lontano!
Quello che non è accettabile nell’Italia di oggi non è il
nanismo, è la politica nana, cioè di basso
profilo intellettuale e morale, che sembra aver preso il
sopravvento , e che ci fa paura e ci scoraggia!
La politica è cultura, arte della parola saggia della
mediazione e della interlocuzione garbata e civile, del
confronto dialettico delle idee e delle proposte , della ricerca
condivisa del bene comune e, soprattutto, è capacità di
programmare e di vedere, -dove altri non vedono- , il
futuro da progettare!
Purtroppo, spiace dirlo, questa Italia che celebra il 150esimo
della sua unità, ha troppi politici non solo disuniti, ma anche
di modesto prestigio sia etico che culturale, che non si meritano
, anzi disonorano, il più delle volte, il ministero
al quale sono stati preposti ; politici nani che volano molto
basso, che amano proprio le bassure e la palude del turpiloquio per
esprimersi - , incapaci non solo di sapere ascoltare
i problemi reali della gente, ma anche di capirli e di
sapere darne adeguate e puntuali risposte ( non dico
soluzioni!), senza abbandonarsi ad isteriche alterazioni di
linguaggio e di modi comportamentali, a dir poco ,da suburra! Ma era
nei nostri voti questa l’Italia che volevamo?
E cosi ci avviene di vedere – in manifestazioni ufficiali, e
teletrasmesse, - o tempora, o mores - un ministro che alza, come
ebetito, col sigaro in bocca, il dito medio in spregio all’inno
d’Italia, e che farfuglia parolacce contro chi la pensa
diversamente; e un altro, che si spazientisce davanti a una
platea di insegnanti, e inveisce con sprezzante e cafonesca
arroganza contro i “precari” , definendoli “la parte peggiore
dell’Italia” prima ancora che questi possano formulargli una
domanda di chiarimento sul loro status, sbraitando villanamente-
a priori - per sottrarsi a qualsiasi possibilità di
confronto democratico e responsabile, cioè capace di dare risposte
civili e concrete alla controparte, come è dovere di un
ministro! E che dire di quell’altro campione di garbo
e d’estetica eleganza, professorone critico d’arte, politicante
d’occasione, non si sa più di quale schieramento,” onorevole”
ex deputato al parlamento, sindaco, a tempo perso,
anche di un paesello siciliano, che non dico, e
sovrintendente e curatore e animatore e presentatore di mostre d’arte
di festival , e di non so di quant’altre cose, il
quale, tutte le volte che va in TV ,non manca mai di stupirci per
la grazie di come si porge ? Come invasato, con gli
occhi da miope strabuzzati di fuori e la bava alla bocca, il professor
Sgarbi – nomina sunt consequentia rerum- altro non riesce a
fare che aggredire caninamente il suo inerme interlocutore
tempestandolo di innominabili epiteti e di ripetute ossessive
ecolalie: ”sei una capra ,sei una capra capra capra asino
asino asino asino”,tutte le volte che il malcapitato non la pensa
come lui! Naturalmente l’elencazione dei cultori del
Galateo potrebbe continuare, ma carità di Patria m’impone di smettere!
Sic stantibus rebus” una cosa è certa:
se questi sono i tuoi uomini illustri, o Italia, mai potrebbe il
pianto dei tuoi occhi adeguarsi al tuo danno e allo scorno; che “fosti
donna” ed “ or sei povera ancella”!
Nuccio Palumbo
antoninopal@katamail.com