I docenti, i
dirigenti, i ricercatori, tutto il personale ausiliario, tecnico ed
amministrativo dei settori della conoscenza perderà migliaia di euro
nei prossimi anni a causa dell'allungamento del blocco dei contratti
fino al 2014 previsto dalla manovra economica.
Un intervento così odioso verso settori noti per le basse retribuzioni
del personale contrattualizzato non si era mai visto.
Un docente di scuola perderà in 4 anni (2010-2014) quasi 8.000
euro; un dirigente circa 16.000 euro; un ricercatore circa 7.500, il
personale tecnico e amministrativo perderà in media 6.400 euro. Si
tratta di stime in difetto, calcolate sugli stipendi medi rivalutati
sull'indice IPCA indicato dal governo che è inferiore all'inflazione
reale (2,6% a maggio). Le perdite, purtroppo, saranno molto più
consistenti perché i rinnovi contrattuali rivalutano anche altre voci
dello stipendio che restano ferme, come restano al palo gli scatti di
anzianità. Preoccupante il blocco anche ai fini pensionistici.
Con feroce continuità il governo Berlusconi si accanisce con tagli
insopportabili sui settori della conoscenza, avvilendoli e rendendo la
vita difficile a chi vi lavora. Una politica miope, punitiva e
ideologica. Che unisce al danno la beffa. Per l'ennesima volta si parla
di aumento di risparmi da investire nella contrattazione integrativa,
leit motiv di Brunetta che per questo si becca gli insulti dei suoi
colleghi di governo: la verità è che non c'è più niente da risparmiare
e che sulla contrattazione integrativa, il merito, la professione non
c'è un centesimo ma solo milioni di chiacchiere. (da Flc-Cgil)
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