Razionalizzazione
significa in linguaggio volgare tagli, tagli e ancora tagli, anche se
il comma 1 sembra andare in controtendenza: infatti i commissari
straordinari dell’Invalsi e dell’Ansas avviano «urgentemente» un
programma «straordinario» di reclutamento che, nell’arco di un
anno, entro l’agosto 2012, dovrebbe ampliare l’organico entro il
“limite” dell’80% delle entrate correnti complessive.
CONTRADDIZIONE IN TERMINI. Si tagliano i posti disponibili per
insegnanti, docenti di sostegno e personale Ata ma si incrementano le
assunzioni per questi enti dai contorni indefiniti. Non era
urgentemente necessario risparmiare? Che cosa sono questi enti?
L’Invalsi è l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema
educativo di istruzione e formazione, quindi i suoi compiti sono
relativi alla verifica periodica e sistematica delle conoscenze e
abilità degli studenti e della qualità dell’offerta formativa delle
varie scuole, oltre a predisporre i testi della terza prova comune per
gli esami di terza media.
LA VIGILANZA DEL MINISTERO. Mi sembra importante sottolineare che
L’Invalsi è soggetto alla vigilanza del ministero della Pubblica
Istruzione che individua le priorità strategiche delle quali l'Istituto
tiene conto per programmare la propria attività.
L’Ansas dal 1° settembre si chiamerà Indire, ovvero Istituto nazionale
di documentazione, innovazione e ricerca educativa, considerato come
ente di ricerca «con autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale,
amministrativa e regolamentare».
IL PERSONALE SCOLASTICO PENALIZZATO. Non è una contraddizione
incrementare il personale in enti che si occupano di ricerca,
documentazione, valutazione del sistema educativo, mentre la scuola,
quella vera, fatta da studenti, docenti, presidi e personale Ata viene
costantemente penalizzata? Secondo voi chi è veramente sul campo, gli
insegnanti alle prese con classi di trenta e più alunni o i
“ricercatori” nei loro comodi uffici? In ogni caso la manovra prevede
al comma 3 di istituire un fondo apposito finalizzato al finanziamento
del sistema nazionale di valutazione, grazie alle risorse derivanti
dalla razionalizzazione. Mi chiedo dove sia andata a finire la
razionalità …
Il tetto dei 1.000 studenti
Sistemate queste importanti questioni si torna alla realtà ( commi 4 e
5): le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e le scuole medie
inferiori saranno accorpate in istituti comprensivi, allo scopo di
«garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso
ciclo di istruzione, ovvero la scuola dell’obbligo».
C’è però una condizione: gli istituti potranno essere autonomi solo se
avranno un numero di iscritti pari ad almeno 1.000 studenti. Le scuole
con la metà degli alunni non potranno avere un preside con incarico a
tempo indeterminato, ma saranno accorpate con altri istituti con un
dirigente che farà la spola tra una scuola e l’altra. Tutto ciò
naturalmente gioverà alla continuità didattica, vero?
IL CONGELAMENTO DEGLI ORGANICI. Al comma 6 e 7 si prevede il
congelamento degli organici: per fortuna non significa che gli
insegnanti saranno ibernati fino al superamento della crisi, per
determinare un risparmio delle risorse, ma che gli organici successivi
all’anno scolastico 2011/2012 non potranno prevedere un numero maggiore
di docenti, anche se gli studenti dovessero aumentare. Forse in seguito
si potrebbero soppalcare le aule per contenere fino a 40 e più alunni …
Mai dire mai.
INUTILI COMMISSIONI PARLAMENTARI. Il comma 10 prevede il parere delle
competenti Commissioni parlamentari ogni volta che il ministro
dell’Istruzione di concerto con il ministro dell’Economia modificano i
parametri che determinano la consistenza complessiva dell’organico. Una
modesta proposta: non si risparmierebbe di più eliminando le apposite
Commissioni parlamentari?
Il nuovo processo di 'allocazione' degli insegnanti di sostegno
L’organico dei posti di sostegno (comma 11) resterà invariato, «fermo
restando che è possibili istituire posti in deroga allorché si renda
necessario». Però si afferma anche che le commissioni mediche che
decidono se assegnare o meno un docente di sostegno saranno
integrate con un rappresentante dell’Inps, che parteciperà a
titolo gratuito.
CORSI DI FORMAZIONE PER DOCENTI DELLA CLASSE. Leggo una doppia valenza
in questa affermazione: da un lato la volontà di evitare eventuali
frodi, dall’altro la possibilità di mettere in dubbio l’esistenza di un
problema di disabilità. In ogni caso il comma prevede che per
assicurare la necessaria integrazione e attività didattica si dovrà
usufruire tanto dei docenti di sostegno quanto dei docenti della
classe, che dovranno frequentare corsi di formazione sulle modalità di
integrazione degli alunni disabili.
Negli ultimi commi si parla dei docenti che non possono più insegnare
per motivi di salute, magari malati di cancro, che dovranno presentare
domanda per diventare personale tecnico-amministrativo.
LA MOBILITÀ INTERCOMPARTIMENTALE. Nel caso in cui non ci siano
posti disponibili il ministro dell’Istruzione, sempre di concerto con
il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione e con il
ministro dell’Economia prevede la mobilità intercompartimentale, ovvero
il trasferimento in altri settori della pubblica amministrazione
all’interno della Regione in cui il personale è attualmente assegnato
ma anche in un’altra Regione, nell’ambito dei posti disponibili.
Questo è tutto, salvo ulteriori sorprese ferragostane. Credo che ogni
commento sia superfluo, bastano i fatti. ( di Nadia
Marchetti da Lettera43)
redazione@aetnanet.org