Ogni fase storica
della società, dal XVIII secolo ad oggi ha dovuto “CREARE” un nemico
contro cui scagliarsi, un nemico da sconfiggere e la propaganda e
i media non ci hanno pensato due volte per dare origine
nell’immaginario della gente, per spaventare la gente e per
costringerla a non pensare liberamente, democraticamente, a realizzare
“UN NEMICO”, che poi sia vero o no, questo è secondario, quello che
conta è distrarre la gente.
Una volta era la Russia, i comunisti, e ancor di più il partito
bolscevico, fortemente temuto dagli americani, per la capacità di
coinvolgimento delle masse, quelle più povere e ignoranti, il
cosiddetto “branco confuso”, capace grazie al partito di organizzarsi,
coalizzarsi, . . . “capace di pensare”, di non distrarsi per
futili motivi!
Poi passò di moda il nemico prediletto, la Russia e i comunisti, e si
dovette trovare un nuovo nemico, che prendeva il nome di Saddam
Hussein, che stranamente aveva rapporti commerciali con gli Stati
Uniti, e che poi all’improvviso dopo aver invaso il Kuwait divenne
acerrimo nemico di Bush. Ma anche questa volta la propaganda costruì
“un mostro” agli occhi della popolazione statunitense, impaurendola e
non facendola pensare, facendo diventare agli occhi degli americani
“una creatura della fantasia”, l’uomo che fino a pochi giorni prima non
vestiva affatto i panni del nemico né di Bush, né degli americani.
Ma arriviamo al dunque, i precari della scuola! Il nuovo nemico da
sconfiggere, arriva la carica dei circa 200mila uomini e donne che non
si arrendono, organizzati in associazioni, comitati, gruppi; laureati e
diplomati, specializzati, che sanno di raccogliere una sfida
importante, quella di sfidare chi non vuole più la democrazia in questo
paese, chi cerca attraverso manovre e propaganda di impaurirli, di non
farli pensare, di sottometterli.
Chiedetevi se per giorni fossero fatti degli spot pubblicitari, per una
scuola pubblica d’eccellenza, per una scuola senza precari, per una
scuola/risorsa anziché per una scuola/spreco, ecc. , quali ricadute
avrebbe tale propaganda sul modo di pensare degli italiani? Senz’altro
positivo, non fuorviante.
E invece arriva puntuale da circa tre anni la migliore propaganda: la
peggiore Italia, il cancro dell’Italia, i fannulloni della scuola, uno
spreco, ecc. e quel che è peggio manifestata attraverso Ministri della
Repubblica, giornali e televisioni, opinione pubblica, che stanno
cambiando il modo di pensare degli italiani verso la scuola pubblica, e
verso la democrazia del bel Paese, mettendo a rischio l’Italia della
cultura e della ricerca, l’Italia dei cervelli, che lavora e crea il
futuro per le nuove generazioni, in Italia e all’Estero.
Chi governa lo sa bene cosa rischia se questo progetto non va in porto.
La classe dominante, l’èlite di governo, servendosi della propaganda,
teme e cerca di isolare le opinioni importanti dei cervelli, delle
menti pensanti, in maniera da far sentire “pazzo” colui che pensa
diversamente dal “branco confuso” e farlo rintanare sempre più nei suoi
pensieri, tanto mica sa cosa pensano gli altri della stessa questione,
mica la televisione fa questo errore, mica rende pubbliche certe
opinioni.
Così è stato almeno fino all’avvento di internet, facebook, ecc., i
social network che hanno cambiato e rivoluzionato il modo di comunicare
e che rappresentano la vera minaccia per “la propaganda assassina”,
quella senza scrupoli che difende gli interessi di chi comanda il
mondo, le società multinazionali, finanziate con soldi pubblici, e i
grandi gruppi industriali.
Chi sarà il prossimo nemico, il mezzogiorno, gli immigranti? Spero non
la democrazia, ma certo non la cultura.
Mario Di Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it