Sapere
che secondo l'Istat le famiglie italiane stanno comprimendo ogni genere
di spesa, a partire da un bisogno primario come il riscaldamento, e che
nonostante questo la quota di spesa destinata all'istruzione continua a
salire, fa da strano contrappasso alla notizia di uno spreco sugli
appalti di pulizia nelle scuole da 134 milioni di euro (evidenziato,
conti alla mano, dall’Associazione dei direttori s.g.a., Fnada).
”Soprattutto a fronte di simili sprechi –evidenzia Rita Manzani Di
Goro, presidente dell’Associazione Genitori A.Ge. Toscana- i genitori
non capiscono le classi da 30 alunni, il tempo pieno assegnato a loro
figlio al posto del modulo (e viceversa), il bidello che non c’è quando
il bambino portatore di handicap ha bisogno di
assistenza”.
”Non vorremmo –prosegue Manzani- che il contributo dei genitori, dopo
essere sfuggito a secche insidiose come , il materiale di pulizia e le
visite fiscali, adesso anziché per la didattica fosse utilizzato per
ripianare le decine di migliaia di euro che mancano all’appello dei
bilanci di molte scuole a fronte degli appalti prorogati d’ufficio dal
Ministero, inizialmente per il primo semestre e adesso fino al 31
dicembre .
Come informa Fnada, dopo un tentativo di razionalizzazione della spesa
effettuato a dicembre 2010 con ministeriale n. 103, ogni buon proposito
è andato cadere a seguito dell’incontro con le Organizzazioni datoriali
e sindacali rappresentanti le ditte di pulizia.
E allora addio ai bidelli (è confermato infatti l’ulteriore taglio di
14.000 posti di personale ATA nel prossimo anno scolastico) e largo
agli sprechi: “Il costo di 11.857 posti di collaboratore scolastico
accantonati nell’organico di diritto ormai da numerosi anni è infatti
pari ad € 255.681.384,00, mentre i contratti per l’acquisto di servizi
di pulizia e altre attività ausiliarie ammontano -come dichiara lo
stesso Ministero dell’istruzione in una nota inviata alle scuole- a ben
390 milioni di euro, con una differenza pari ad € afferma il presidente
Anquap Giorgio Germani.
“Viene da pensare che con quella cifra di bidelli ce ne potremmo
permettere 18.500 –conclude Manzani- Comunque basterebbe che ci
restituissero quelli tagliati, a patto però che si possa investire la
differenza sulla didattica”.
Intanto le scuole toscane stanno inviando al Ministero una lettera con
cui richiedono il reintegro dei collaboratori scolastici accantonati,
sottolineando che la normativa italiana e comunitaria vietano la
proroga degli appalti, che manca la delibera dei Consigli di istituto,
unici competenti in materia, e che con l’organico così ridotto,
unitamente ai tagli previsti per l’a.s. 2011/12, non sarà possibile
garantire la necessaria sorveglianza. Nella lettera, disponibile su
www.agetoscana.it, le scuole richiedono inoltre il finanziamento
dell’intero importo contrattuale per il primo semestre 2011.
(Age Toscana)
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