"Un altro durissimo
colpo alla scuola pubblica statale".
Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di
Meglio, definisce la Finanziaria che contiene pesanti provvedimenti
anche a carico del sistema dell´istruzione.
"Gli accorpamenti dei plessi previsti dalla manovra - afferma Di Meglio
- provocherà la scomparsa di 3000 sedi di dirigenza, a cui si
aggiungono molti altri aspetti fortemente negativi, fra i quali un
ulteriore anno di blocco del contratto che - sottolinea il coordinatore
nazionale - non viene rinnovato da ben sei anni, con un taglio degli
stipendi che, progressivamente, ha raggiunto il 15%".
Sempre sul fronte remunerativo, Di Meglio evidenzia che "il destino
degli scatti di anzianità rimane ancora sospeso". Il leader della
Gilda, poi, denuncia i mancati tagli ai costi della politica e cita due
esempi: la soppressione delle Province, non prevista dalla Finanziaria
"nonostante si tratti di enti inutili che comportano spese ingenti nel
bilancio pubblico", e il mantenimento di circoscrizioni anche in Comuni
molto
piccoli.
La Gilda degli Insegnanti punta l´indice anche contro "la
proliferazione dei manager pubblici che, in maniera totalmente
ingiustificata, percepiscono stipendi astronomici a cui non
corrispondono risultati adeguati". Ecco perché, secondo Di Meglio,
"andrebbero ridimensionate le retribuzioni di tutti i pubblici
dipendenti che guadagnano oltre 5000 euro al mese. Si tratta - conclude
il coordinatore nazionale - di uno sperpero inaccettabile di denaro
pubblico che potrebbe essere investito molto più proficuamente in altri
settori". (da Gilda)
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