Pur dovendo ribadire
la grande prudenza con cui si devono leggere i vari passaggi della
bozza di Manovra Finanziaria approvata il 30 giugno dal Consiglio dei
Ministri, «sapendo - come ha annotato Carlo Giacobini in altra parte
del nostro sito (se ne legga cliccando qui) - che prima di arrivare a
una norma dello Stato, ci sono dei passaggi articolati da seguire, un
confronto parlamentare e ampi emendamenti anche di parte governativa»,
riceviamo e ben volentieri pubblichiamo il seguente comunicato,
riguardante l'articolo di quella bozza in cui si parla della scuola.
L'AIPD (Associazione Italiana Persone Down) ha letto con apprensione
alcune bozze dell'emanando Decreto Legge sulla Manovra urgente da 47
miliardi di euro, nelle quali - oltre ai paurosi tagli alle spese
sociali, sanitarie e alla scuola - si continua ad infierire
sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità.
Infatti, in tali bozze compare un articolo 7 nel quale, tra l'altro, si
stabilirebbe che le classi frequentate da alunni con disabilità con
rapporto di sostegno di 1 ad 1 non avrebbero più il tetto massimo di
venti alunni, ma verrebbero trattate alla stregua di tutte le altre.
Una bozza successiva, per altro - che sembrerebbe definitiva - non
presenta più questa norma che sarebbe del resto stata incostituzionale.
Se così sarà, dunque, ci si può rallegrare perché, a seguito di
lagnanze informali fatte pervenire al Ministero, si è evitato
l'ennesimo colpo di mano alla qualità dell'inclusione scolastica,
motivato da tagli indiscriminati.
Continua invece a suscitare perplessità, non fugate, la nuova norma che
prevede la nomina a titolo gratuito di un rappresentante dell'INPS
nelle «commissioni mediche di cui all'art. 4 della legge n. 104/92, nei
casi di valutazione della Diagnosi Funzionale costitutiva del diritto
all'assegnazione del docente di sostegno».
Ebbene, tale norma è del tutto incomprensibile in quanto - senza tener
conto delle commissioni di accertamento dell'handicap ai fini
scolastici di cui al Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM) 185/06
- confonde le Commissioni di Accertamento dell'Handicap (di cui
all'articolo 4 della Legge 104/92) con le Unità Multidisciplinari
dell'ASL che redigonola Diagnosi Funzionale (di cui all'articolo 3,
comma 2 del Decreto del Presidente della Repubblica - DPR - del 24
febbraio 1994) e con il Gruppo di Lavoro che valuta la Diagnosi
Funzionale per la formulazione del Piano Educativo Individualizzato
(PEI), di cui all'articolo 12, comma 5 della Legge 104/92.
Inoltre risulta errata l'affermazione che sia la Diagnosi Funzionale -
redatta dalla sola ASL - a precostituire il diritto alla nomina di
insegnanti di sostegno, dal momento che invece tale diritto risulta
dalla valutazione collegiale che confluisce nel PEI, come espressamente
indicato dall'articolo 10, comma 5 della Legge 122/10.
Si confida quindi che in sede di approvazione parlamentare del Decreto
Legge questa confusione venga fugata.
Per quanto poi riguarda la norma del provvedimento che ribadisce in
organico di diritto il rapporto di un insegnante ogni due alunni con
disabilità, doverosamente il Governo ha dovuto esplicitare il diritto
alla deroghe ristabilito dalla Sentenza della Corte Costituzionale
80/10.
Interessante, ma ambigua, sembra infine la norma che prevede la
«priorità agli interventi di formazione di tutto il personale docente
sulle modalità di integrazione degli alunni disabili».
A parte l'uso del termine «alunni disabili» e non di quello ufficiale
di «alunni con disabilità» previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti
delle Persone con Disabilità (ratificata dal Governo italiano con la
Legge 18 del 2009), la norma è ambigua, dal momento che prevede tale
aggiornamento allo scopo di ridurre la richiesta di ore eccessive di
sostegno. Essa, pertanto, sembra dettata più dalla necessità di ridurre
la spesa per il sostegno che da quella di un'effettiva, seria e
obbligatoria formazione iniziale e ricorrente in servizio dei docenti
curricolari, per una vera presa in carico da parte loro del progetto di
integrazione scolastica, da sempre auspicata dall'AIPD e dalle altre
associazioni aderenti alla FISH (Federazione Italiana per il
Superamento dell'Handicap).
Infatti, perché la norma risponda alle richieste delle associazioni e
non tanto a quelle del ministro Tremonti, occorrerà verificare in
concreto quale tipo di aggiornamento verrà predisposto, per quale
durata formativa, con quali operatori esperti e con quale piano
organizzativo che raggiunga tutti i docenti di tutte le classi che
accolgono alunni con disabilità.
A tale sforzo imponente il Ministero non ha saputo far fronte in tanti
anni. Sarebbe dunque un vero e proprio "miracolo" che ci riuscisse nei
due mesi prima dell'apertura del prossimo anno scolastico!
(di Salvatore Nocera da ScuolaOggi)
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