Il
ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini rassicura che non ci
saranno tagli agli organici, ai finanziamenti dell’università e ai
fondi della ricerca; ma mentre le bozze della supermanovra economica da
44 miliardi non sono ancora state rese pubbliche, il mondo della scuola
trema di fronte ai possibili scenari che sembrerebbero
paventarsi.
L’articolo che porta il titolo "Razionalizzazione della spesa relativa
all'organizzazione scolastica", preoccupa, e non poco, gli attori delle
scene scolastiche. Si parla di fatto
di una vera rivoluzione, che potrebbe interessare oltre 3.422 istituti,
da smembrare e riaccordare, per ridurre il numero di istituzioni
scolastiche, con una manovra che taglierà molti posti nel personale
amministrativo.
Le piccole scuole, con meno di cinquecento alunni (trecento se in
comuni montani o piccole isole) saranno guidate da un capo di istituto,
che dirigerà allo stesso tempo altre due scuole; potrebbe saltare, quindi, il concorso da
dirigente scolastico che avrebbe dovuto mettere in palio 2.386 posti,
annunciato dalla Gelmini ma non ancora bandito.
Dal momento che la manovra limita “le facoltà assunzionali per le
amministrazioni dello Stato" e proroga delle "disposizioni che limitano
la crescita dei trattamenti economici", risulta essere a rischio il piano di 65mila
assunzioni previsto per nel decreto Sviluppo, mentre il blocco degli
scatti stipendiali potrebbe prolungarsi fino al 2014.
Probabili tagli in vista anche per il sostegno agli studenti disabili; salta, tra le altre cose, il tetto di venti
alunni per le classi che registrano l’iscrizione di uno studente
diversamente abile, per l’inserimento dei quali si parla di un progetto
che porterebbe tutti gli insegnanti a essere formati al compito, per
una riduzione graduale dei colleghi specializzati.
La Gelmini ha precisato che quest’ultimo settore non sarà nemmeno
sfiorato dalla manovra, ma in attesa di leggerne i contenuti in
dettaglio, la paura serpeggia nel mondo dell’istruzione. (di
Simona Peluso da http://www.infooggi.it)
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