Chiarire le
motivazioni per le quali è stato eliminato il merito come "unico
requisito di accesso" alla Scuola superiore di Catania, e assumere
iniziative "al fine di promuovere il merito degli allievi e
l'eccellenza delle strutture universitarie". Lo chiedono Walter Tocci e
Giuseppe Berretta (Pd), in un'interrogazione rivolta al Ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella
Gelmini.
"Esistono in Italia - premettono Tocci e Berretta - prestigiose
istituzioni universitarie, come la 'Normale' o la 'S. Anna' di Pisa,
nelle quali agli studenti ammessi, previa severa selezione
esclusivamente meritocratica, è assicurato un arricchimento culturale
integrativo dei corsi di studio seguiti con continuità e con successo
nell'università alla quale sono iscritti, insieme con una
residenzialità gratuita che dà luogo ad una comunità di giovani
studiosi, nella quale si incontrano ed integrano esperienze e culture
diverse in una diuturna convivenza in grado di vivificare i rispettivi
percorsi culturali, professionali ed umani. Ne è riprova l'annuario dei
nomi illustri che hanno frequentato queste scuole".
"L'opportunità di replicare le caratteristiche di queste istituzioni -
continuano i deputati Pd - e diffonderne l'efficacia formativa in
contesti territoriali e sociali diversi, ha indotto nel luglio del 1998
il Ministero e l'università di Catania ad istituire, con un apposito
accordo di programma, la Scuola superiore di Catania con le medesime
finalità ed analoga organizzazione". In seguito, "dopo i primi cinque
anni di sperimentazione la Scuola superiore di Catania è stata valutata
molto positivamente dal Ministero e, conseguentemente,
istituzionalizzata".
"Il 26 e il 28 aprile 2011, tuttavia, il Senato accademico e il
Consiglio di amministrazione hanno approvato un nuovo regolamento del
collegio Villa San Saverio, prestigiosa sede della scuola, stravolgendo
alcune delle sue caratteristiche fondamentali: la vita di comunità
obbligatoria e il merito quale unico criterio selettivo, per ricondurre
l'accesso e la frequenza alla scuola alla normativa sul diritto allo
studio e alla residenzialità universitaria". Gli ex allievi della
Scuola, riferiscono gli interroganti, "chiedono che venga chiarito, a
loro, agli allievi e alla comunità scientifica catanese le ragioni che
hanno condotto all'eliminazione del requisito esclusivo del merito per
l'accesso alla scuola e all'introduzione di un corrispettivo
proporzionale al reddito per accedere alla scuola, in contrasto con
l'accordo programmatico tra Ateneo e Ministero, che prevedeva il
contrario, e con quanto avviene nelle altre scuole di eccellenza".
(AGENPARL)
redazione@aetnanet.org