Dichiarazione
di Mimmo Pantaleo Segretario generale della FLC CGIL
Se il Ministro Tremonti nella manovra finanziaria dovesse prolungare
ulteriormente il blocco dei contratti nel pubblico impiego, si
colpirebbero ancora una volta la retribuzione e i diritti dei
lavoratori a tempo indeterminato e dei precari nei comparti della
conoscenza.
Dopo aver cancellato gli scatti d'anzianità nella scuola e averli
ridimensionati nelle università, adesso il Governo Berlusconi vuole
eliminare il contratto nazionale per lasciare il campo libero alla
legge Brunetta che trasforma i diritti e le retribuzioni contrattuali
in elargizione clientelari e
unilaterali.
Senza il rinnovo dei contratti nei comparti della conoscenza
pubblica non si possono aumentare i salari pesantemente colpiti dal
blocco triennale, dall'inflazione e dal fisco, e, non si possono
garantire maggiori diritti per i precari. Non ci sarebbe alcuna
possibilità per la valorizzazione professionale di tutte le tipologie
di lavoro nelle università, nelle scuole e nella ricerca pubblica
e si limiterebbe la contrattazione decentrata.
Per queste ragioni nei prossimi giorni metteremo in campo una serie
d'iniziative e presenteremo le nostre proposte per riconquistare il
contratto nazionale per ridare dignità e valore al lavoro.
(da Flc-Cgil)
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