Come già fatto per
gli organici del personale docente, la CISL Scuola ha predisposto uno
specifico "dossier" sul circostanziato e analitico riepilogo dei
tagli che hanno ridotto pesantemente, in tre anni, i posti di lavoro
del personale ATA, aggravandone le condizioni di lavoro e mettendo a
dura prova, in molti casi, la possibilità delle scuole di far fronte
alle esigenze del loro ordinario funzionamento.
Il Segretario Generale della CISL Scuola, Francesco Scrima, in una
dichiarazione di ieri (22 giugno 2011), ha precisato che
«l’impossibilità delle scuole a far fronte alle esigenze del loro
ordinario funzionamento ha costretto l’Amministrazione ad autorizzare
l’attivazione di circa 2.000 posti in aggiunta a quelli previsti nelle
tabelle ministeriali: una necessità a cui difficilmente si potrà
sfuggire quest’anno, se è vero che il numero delle scuole non ha subito
significative variazioni mentre si sottraggono altri 14.000 posti, a
completamento di un piano che ha visto ridurre addirittura di un quinto
l’organico dei collaboratori scolastici
Se per i docenti, almeno quest’anno, al taglio dei posti fa riscontro
un numero superiore di cessazioni dal servizio, lo stesso non accade
per il personale ATA, dove il saldo rimane pesantemente negativo e vede
salire di circa 7.000 unità il numero dei posti di lavoro che
mancheranno all’appello.
Continua dunque, e si aggrava, una crisi occupazionale che si connota
con caratteri di vera e propria emergenza. Tutti ne devono avere
consapevolezza, anche nel momento in cui si ottiene l’importante
risultato di una significativa stabilizzazione dei rapporti di lavoro,
per effetto del piano triennale di assunzioni che consentirà di coprire
con assunzioni in ruolo tutti i posti vacanti e disponibili.
Stabilizzare il lavoro che c’è, tutelare chi vede venir meno le
opportunità di impiego: proprio pensando in modo particolare alla
situazione del personale ATA, abbiamo chiesto, e ottenuto, la
proroga per un altro anno delle misure straordinarie “salva-precari”,
per attenuare quanto più possibile sul piano giuridico ed economico chi
non vedrà rinnovato il proprio contratto».
La CISL Scuola – continua Scrima - è consapevole che il provvedimento
sopra citato non è sufficiente e che per recuperare una diversa
prospettiva occorre cambiare profondamente il segno delle politiche
scolastiche, tornando ad investire sul sistema di istruzione per
sostenere la crescita e lo sviluppo del Paese. Il che significa,
sul piano più direttamente sindacale, accanto all’impegno di
stabilizzare il lavoro c’è quello di una sua adeguata valorizzazione:
in questa direzione la CISL Scuola si sta muovendo nel mantenere attivi
e pienamente esigibili i percorsi definiti in sede contrattuale proprio
per offrire al personale ATA reali e concrete opportunità di crescita
professionale.
(da CislScuola)
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