''Ieri
si e' svolta in tutta Italia la prima prova degli esami di maturita'.
Vorremmo poter parlare delle tracce dei temi, dell'ansia prima di
entrare a scuola, o della nottata passata sui libri ma purtroppo siamo
costretti a denunciare, in un momento di cosi forte attenzione
mediatica, la situazione disastrosa della scuola pubblica italiana.
Vogliamo in particolar modo cogliere l'occasione per fare alcune
domande al ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini''.
E' quanto si legge in una nota della Rete degli studenti che hanno
inviato al ministro una
lettera.
''Vogliamo chiedere alla Gelmini - spiegano gli studenti - che
parla continuamente della scuola del rigore, del merito e della
qualita': 1. Nel 2008 a Rivoli in provincia di Torino Vito Scafidi
muore sotto le macerie di una scuola, ancora.
Nel 2009 a Nuoro crolla un solaio in una scuola elementare facendo
decine di feriti, ancora. Ministro da anni lei parla di un'anagrafe
dell'edilizia, e nonostante gli enti locali abbiano fornito i dati, non
ce n'e' traccia. Perche' non viene pubblicata? Da anni millanta
finanziamenti, perche' non esistono in nessuna finanziaria? Come pensa
di risolvere questa situazione continuando ad operare solo tagli? 2.
Lei parla della scuola del rigore, ha inasprito le regole sul voto di
condotta, sulle insufficienze, addirittura sulle assenze, per avere una
scuola 'meritocratica'. Ci hanno insegnato che merito vuol dire
premiare chi arriva per primo partendo dalle stesse possibilita',
perche' invece nella scuola italiana chi rimane in dietro e'
abbandonato a se stesso? Le scuole non possono svolgere i corsi di
recupero perche' non ci sono i soldi, i costi a carico di studenti e
famiglie aumentano continuamente (libri, contributi ''volontari'',
corsi di recupero, attivita' extracurriculari ecc...). Come fanno gli
studenti che non hanno le possibilita' economiche a frequentare ed
andare avanti in questo modello di scuola che Lei ha creato? Aspettiamo
delle risposte dal ministro''. (ASCA)
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