Nel maxi-emendamento
stralcia la norma sui nuovi inserimenti e lascia a casa 20.000 docenti
abilitati a numero chiuso presso le università, le accademie, i
conservatori italiani.
È una vera e propria truffa oltre che
un'amara beffa per tanti docenti che avevano letto come approvato la
scorsa settimana l'emendamento, richiesto dall'Anief in audizione,
dalla V e dalla VI commissione della Camera dei Deputati e ora per
volontà del ministro Gelmini lo vedono cassato nel provvedimento su cui
è stata richiesta la fiducia oggi, sebbene dai tecnici del Miur non
fosse stata posta alcuna pregiudiziale.
Di
fronte a questo atto che svilisce l'attività parlamentare e tradisce la
volontà del legislatore di sanare un'evidente disparità di trattamento
tra personale abilitato con le stesse procedure concorsuali, ora non ci
rimane che patrocinare le cause in tribunale e denunciare alla Corte
dei conti l'evidente danno erariale alle casse dello Stato.
Non solo, pioveranno migliaia
di richieste di risarcimento danni e di rimborso delle tasse di
iscrizione pagate per acquisire un titolo, ad accesso programmato, che
non può essere speso per entrare di ruolo o fare il supplente a scuola.
Per questa ragione, abbiamo deciso di aprire eccezionalmente i
termini per ricorrere prorogandoli di una settimana.
Speriamo che nel frattempo nel Parlamento ci si renda conto di
quanto accaduto e ci si attivi per riappropriarsi della propria potestà
legislativa con una norma urgente da approvare anche in sede
deliberante. Non sono fantasmi
dannati ma anime pie con la vocazione dell'insegnamento: hanno diritto
all'inserimento nelle graduatorie.
(da Anief)