E’ questo il
titolo del libro di Giovanni Cominelli, , ricercatore CISEM
(Centro di innovazione e sperimentazione educativa di Milano) , ma lo
stesso autore aggiunge dopo i puntini di sospensione un “forse”.
Nel fare il bilancio dell’anno scolastico che si
conclude con le operazioni finali degli esami di stato nella scuola
secondaria di primo e di secondo grado, si registra il permanere dello
stato generale di sfiducia e di sconforto nel vedere vanificate le
tante attese e le molteplici istanze, perché la curva
dell’operazione riduzione-tagli appare inarrestabile e corre in discesa
senza tener conto degli ostacoli.
Il periodo delle vacche grasse degli organici
“generosi” è solo un ricordo lontano, gloria e “mea culpa” della
politica dei sindacati della scuola, ed oggi la realtà che preannuncia
il nuovo anno tende sempre ad una riduzione di posti, che aumenta la
pesante scia del precariato, ma nello stesso tempo non ha ancora
prodotto la nuova revisione organizzativa del pianeta scuola.
I tentativi di blocco delle attività di ampliamento
dell’offerta formativa (gite, progetti, ore aggiuntive) ha di fatto
mortificato gli entusiasmi ed i bisogni degli studenti, ma non ha
prodotto alcun beneficio alla categoria, che, ancor più sfiduciata.
ingoia bocconi amari e morde il freno.
Delle tante attese del mese di settembre
restano solo le buone intenzioni, espresse come auspici e l’evolversi
degli eventi ha segnato il passo e l’azione didattica ha seguito
il suo corso, scorrendo in un alveo che difficilmente offre garanzia e
continuità.
Alla prolungata stagione delle contestazioni
studentesche con occupazioni e interventi per nulla civili, è
seguita la persistente azione degli “scioperi del venerdì”
che non sembra aver avuto alcun successo, tranne che ridurre il tempo
scuola, già così “mal ridotto”.
Il “forse” che accompagna l’affermazione del
titolo è da ricercarsi certamente nella sempre diligente azione degli
operatori scolastici, i quali hanno lavorato con dignità, impegno e
ammirevole dedizione. E’, infatti, merito della professionalità
docente se, nonostante tutto, gli studenti hanno ricevuto a scuola
formazione e istruzione ed il loro anno scolastico è stato fruttuoso in
termini di accrescimento di saperi e di competenze. Lo confermano i
buoni voti che si registrano nelle pagelle e la ricca elencazione dei
crediti formativi che molti studenti hanno conseguito con impegno e
meritata gratificazione di eccellenza
Le innovazioni riduttive delle ore di lezione,
la revisione delle cattedre, non sembra aver prodotto miglioramento nel
processo della qualità, poco o per nulla sostenuta dalla
carenza di risorse economiche, tranne che per i benefici dei fondi
europei, che arrivano a scuola tramite i progetti PON
e i POR .
Della scuola la stampa si limita e registrare le
tante negatività e le lamentele degli operatori, ma è doveroso
evidenziare che in quest’tanno, celebrativo dei 150 anni dell’Unità
d’Italia la scuola italiana ha avuto un sussulto di orgoglio ed
ha ripreso il timone della valorizzazione storica e culturale del
nostro Paese e si auspica che tale percorso non abbia interruzioni
La scuola siciliana che, grazie ad una nuova legge
regionale, si apre verso la valorizzazione della cultura siciliana:
storia, lingua, tradizione, registra in maniera pesante l’assenza
del nuovo direttore generale regionale, alcuni posti vuoti a
livello di vertice, la non ancora risolta questione dei
Presidi “congelati” e le tante scuole assegnate in “reggenza”, con casi
particolari di totale abbandono e deplorevole sfascio.
La necessità di un ridimensionamento della rete
scolastica, anche a causa della riduzione del numero degli
alunni e la carenza delle strutture, nell’evolversi del tempo,che
inesorabilmente passa, preannuncia già una delle priorità del
nuovo scolastico, che è già dietro l’angolo, dopo la breve pausa estiva.
Giuseppe Adernò
giuseppeaderno@gmail.com