Anche la
Corte europea dei diritti umani (CEDU) condanna l'Italia e riconosce le
ragioni dei lavoratori ATA della scuola transitati dagli Enti locali. È
una vittoria del diritto su una vistosa ingiustizia che ha colpito
migliaia di lavoratori.
Come si ricorderà, l'annosa vicenda, iniziata nel 1999, delle anzianità
negate a questo personale è costellata da una serie di sentenze a loro
favore pronunciate in tutti i gradi di giudizio. Ma gli effetti di
queste sentenze erano state annullate con un colpo di spugna dal comma
218 della legge finanziaria 2006 (L. 266/05) che, con
un'interpretazione autentica dell'articolo 8 della L. 124/99 (che
regolava il passaggio dagli Enti locali allo Stato), negava le
anzianità maturate. La legittimità di questa legge veniva confermata
nel 2007 dalla Corte
Costituzionale.
I primi di giugno la Corte europea, cui ha adito un nutrito
gruppo di lavoratori, ha rigettato tutti gli argomenti dello Stato
italiano a propria difesa, condannandolo a risolvere la questione
sollevata dai lavoratori. E le sentenze di questa Corte sono vincolanti
per gli Stati dell'Unione.
Forte di questa ultima sentenza, la FLC CGIL ha inviato una lettera al
Presidente del Consiglio, ai Ministri interessati, ai capi gruppo di
Camera e Senato invitandoli a trovare rapidamente una soluzione, anche
in sede negoziale con i sindacati.
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Testo della lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri,
al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro dell’Istruzione,
della Università e della Ricerca, al Presidente della Camera dei
Deputati, al Presidente del Senato della Repubblica e ai Presidenti dei
Gruppi Parlamentari di Camera e Senato.
Roma, 16 giugno 2011
Prot. 242/2011 DP/as-ab
Sottoponiamo alla Vostra attenzione una vicenda lunga 12 anni che
riguarda circa 80 mila lavoratori della scuola che hanno subito
un’ingiustizia per cui la Corte europea dei diritti umani ha pochi
giorni fa condannato l’Italia, imponendole di trovare una soluzione.
La vicenda
Il personale ausiliario, tecnico e amministrativo (in sigla Ata) delle
scuole che lavorava alle dipendenze degli Enti locali passò alle
dipendenze dello Stato per effetto della legge 124/99. Il passaggio
garantiva ai lavoratori il riconoscimento delle anzianità maturate e
l’inquadramento nelle qualifiche corrispondenti.
Un accordo tra Aran e sindacati (stipulato nel luglio 2000) regolò
l’inquadramento di questo personale nei nuovi profili statali (Ccnl
scuola). Ma l’amministrazione non volle riconoscere le anzianità
maturate alle dipendenze degli EE.LL.
Come era prevedibile partirono i ricorsi. I giudici del lavoro, i
tribunali dell’appello e la Corte di Cassazione diedero ragione ai
lavoratori ricorrenti nella quasi totalità dei casi. Nel 2005, 5 anni
dopo il trasferimento dei lavoratori e dopo una giurisprudenza della
suprema corte a loro favore, la legge finanziaria 2006 (266/05), al
comma 218, fornisce un’interpretazione autentica dell’art. 8 della
legge 124/99 che, con effetto retroattivo, nega il riconoscimento delle
anzianità maturate, annullando di fatto gli effetti delle sentenze
favorevoli ai lavoratori.
Nel 2007 la Corte Costituzionale ha ravvisato la legittimità del comma
218.
In conseguenza della nuova legge, la Cassazione, smentendo se stessa,
nei successivi pronunciamenti sui ricorsi pendenti ha dato torto ai
lavoratori.
Il pronunciamento della Corte europea
Con una sentenza emessa il 7 giugno scorso la Corte europea dei diritti
umani ha riconosciuto che in seguito al comma 218 della legge 266/05 i
lavoratori si sono visti negare il diritto a un giusto processo, quindi
lo stato italiano ha violato l’articolo 6, comma 1 della Convenzione
dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Inoltre la
giurisprudenza a loro favorevole fino a quel momento aveva fatto
maturare in essi “un legittimo affidamento”, l’aspettativa di avere
soddisfazione. La Corte ha respinto tutti gli argomenti presentati dal
governo, compreso il richiamo alla causa di utilità pubblica come
giustificazione dell’ingerenza della legge nella giurisprudenza.
Le sentenze della Corte sono vincolanti per gli stati. Quindi, il
Governo italiano dovrà trovare in brevissimo tempo una soluzione.
Le soluzioni
Questa macroscopica ingiustizia subita da migliaia di lavoratori della
scuola meritava da tempo una soluzione equilibrata. La legge
finanziaria 2008 (L. 244/2007) suggeriva un percorso che oggi andrebbe
ripreso in considerazione: lo stanziamento di fondi ad hoc per trovare
una soluzione per il riconoscimento delle anzianità del personale
transitato dagli EE.LL.
Oggi ci sarebbero tutte le condizioni e le informazioni (nel frattempo
il Miur ha fatto il monitoraggio sulle anzianità di questo personale)
affinché il Parlamento intervenga sul piano legislativo al fine di
ripristinare una situazione di legalità e legittimità così come la
Corte europea chiede al Governo italiano.
Distinti saluti,
Il Segretario Generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo (da Flc-Cgil)
redazione@aetnanet.org